Rassegna stampa degli incontri

Le interferenze del Capitalismo cibernetico nelle pratiche di vita quotidiana. Incontro con Renato Curcio

   L’intelligenza artificiale (AI, Artificial intelligence) è una tecnologia informatica che rivoluziona il modo con cui l’uomo interagisce con la macchina, e le macchine tra di loro. In sintesi l’AI è il processo attraverso cui le macchine e i sistemi informatici simulano i processi di intelligenza umana. Le applicazioni specifiche dell’IA includono sistemi come l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la visione artificiale.

L’IA fornisce ad un robot qualità di calcolo che gli permettono di compiere operazioni e “ragionamenti” complessi, fino a poco tempo fa caratteristiche esclusive del ragionamento umano, in poco tempo. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile (almeno questo l’obiettivo ultimo) rendere le macchine in grado di compiere azioni e “ragionamenti” complessi, imparando dagli errori. Oggi in Italia e nel mondo l’intelligenza artificiale viene utilizzata in azienda e non solo, per svolgere compiti che all’uomo richiederebbero molto tempo.

La programmazione dell’intelligenza artificiale necessita di tre abilità cognitive:

apprendimento,
ragionamento,
autocorrezione.

In generale, i sistemi di IA funzionano grazie al fatto che riescono a processare enormi quantità di dati,  creando correlazioni e modelli usati per fare previsioni. Questo processo consente a un chatbot di produrre scambi di informazioni realistici o a uno strumento a imparare a riconoscere le immagini.

Il percorso nell’infrastruttura di Internet proposto nel testo, mette in evidenza le sovraimplicazioni che gravano sulle nostre pratiche quotidiane e i cambiamenti antropologici che esse comportano. Alle sovraimplicazioni del sistema geopolitico di novecentesca memoria si sono affiancate negli ultimi decenni le limitazioni e gli indirizzi propri del capitalismo cibernetico. Il quale, con l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale, e nella crescente ibridazione tra gli umani e le macchine, caratterizzata dal ribaltamento del rapporto tra gli umani e gli strumenti di cui si servono, ci conduce verso una mutazione socio-antropologica tanto potente quanto incognita nei suoi destini. Ne deriva altresì un nuovo paradigma disciplinare: è alle macchine dotate di Intelligenza Artificiale che viene trasferito il compito di attuare automaticamente la stimolazione, la sorveglianza, la registrazione, la valutazione dell’obbedienza e l’eventuale segnalazione delle traiettorie comportamentali “non riproduttive dell’esistente” o comunque “non docilmente o passivamente allineate” alle Autorità di vario grado. Una sovraimplicazione perciò cibernetica, di cui sono qui esposti esempi nei settori dell’informazione e della comunicazione, dei social network e della progettazione delle città, volendo continuare a credere che una maggiore consapevolezza sociale sappia alimentare una resistenza attiva e creativa allo stato di cose presente. 

Renato Curcio, Laureatosi in Sociologia all’Università di Trento è stato fondatore delle Brigate Rosse, catturato nel gennaio 1976 e rilasciato il 1998. Nel 1990, mentre era ancora in carcere, insieme a Stefano Petrella e Nicola Valentino, ha fondato una casa editrice chiamata Sensibili alle Foglie, per la quale ha pubblicato numerosi titoli su questi temi: L’impero virtuale, 2015; L’egemonia digitale, 2016; La società artificiale, 2017, L’algoritmo sovrano, 2018; Il futuro colonizzato, 2019, Identità cibernetiche, 2020, Il capitalismo cibernetico, 2022.