Il commento di Nicoletta Dentico, presidente della giuria: “Solo i Sud potranno salvarci”
Il Quotidiano – Giovedì 13 maggio
“L’Africa è considerata un cadavere in putrefazione, invece credo sia uno straordinario laboratorio antropologico. In Africa si riesce a respirare il senso della vita anche nel momento della morte, Credo che il continente morto sia il nostro”. Sono le parole di Nicoletta Dentico, attualmente impegnata come consulente della campagna internazionale per l’accesso ai farmaci essenziali di Medici senza frontiere.
Dal 1999 al 2003 è stata direttore generale della sezione italiana di Medici Senza Frontiere. Dentico è il presidente della giuria dell’edizione 2004 del premio letterario Energheia Africa Teller. Ha lavorato dal 1986 al 1993 presso l’ufficio di corrispondenza della radiotelevisione giapponese Nhk in Italia e collaborato con numerose riviste e testate sui temi di politica internazionale. Dal 1993 al 2001 ha coordinato la campagna italiana per la messa al bando delle mine, della quale è attualmente presidente.
Da anni lei si prodiga sul fronte internazionale per aiutare, come li ha definiti, gli ultimi. Da cosa è scaturito questo impegno?
“Ammesso che riesca a farlo, questa dedizione è nata quando ero giovanissima. Ho avuto la fortuna di trovare una persona, il presidente di allora di Mani Tese, che si prese la briga di rispondere alla lettera di una bambina di dodici anni. Quando ho fatto il primo tentativo di sapere di più sono stata subito accontentata, da lì le cose si sono evolute. In più, c’è l’ambito della fede, la religione. Con i campi di lavoro di Mani Tese ho avuto la possibilità di conoscere diverse persone, alcuni missionari. È stata una scelta senza ritorno, una scelta di vita”.
Quando ha compiuto questa scelta era molto giovane. La sua famiglia non ha mai tentato di dissuaderla?
“Forse all’inzio. Poi però si è dimostrata molto ospitale, è diventata un vero e proprio luogo d’incontro”.
Quanto è difficile per una donna impegnarsi in iniziative simili?
“Se penso alla mia ultima esperienza in Angola, nel giugno 2002, una terra distrutta dalla fame e dalla guerra, come donna e madre avevo una carta in più per guardare a quella situazione con un occhio fortemente emotivo. Le madri vedono i figli in una situazione di rischio, mi sento sempre molto vicina a questi ultimi, è un grande insegnamento”.
Cosa pensa di un premio letterario come l’Africa Teller?
“Ciò che rappresenta l’Africa con la sua cultura deve essere sostenuto. È un’importante occasione di conoscenza, l’Africa fa di tutto per parlarci. Energheia Africa Teller ha una collocazione nel nostro Sud. Solo i Sud potranno salvarci. Trovo che questa operazione che viene dalle periferie porti un grande senso della cittadinanza ovunque e comunque, a prescindere dalle metropoli. Sono sicura che dai Sassi possano venire segni e linguaggi che nel rumore delle capitali non sempre si riescono a sentire”.
(Nella foto_Nicoletta Dentico, Presidente della Giuria del Premio Energheia Africa Teller 2004)