Premio Energheia 2016 | Ti racconto un libro | Lunedì 12 settembre, ore 20:00.
Le parole, la poesia, i racconti, le storie sono sempre stati strumenti di apprendimento e di confidenza, i luoghi della comunicazione ma anche delle emozioni.
L’apprendimento passa anche per le emozioni, le parole, la scrittura, mezzi del contatto tra
sé e il mondo, tra le profondità dei mondi sconosciuti perché interiori e l’esterno che ci avvolge e
su cui viaggiamo. Come fa uno studente a mettere insieme queste complicate matasse fatte di vita
quotidiana e interiorità? Come fa uno studente se non ha una famiglia alle spalle che si interessa
dei suoi sentimenti, se è straniero e fa fatica a tradurre in parole note il suo vissuto spesso
complesso, come fa se è affidato ai servizi sociali, a tradurre la confusione affettiva che attraversa
e imparare la storia e capire il senso dell’analisi logica o interessarsi a storie di mondi lontani?
Ecco che chiamo in aiuto le parole, le parole che escono dalle pagine di lettura, dai mie discorsi
quotidiani, da una rivista, da un film visto insieme. Così le parole costruiscono attorno a noi un
mondo meno estraneo e inarrivabile, ci permettono di abbellire la classe spoglia e di passare per la
nostra bocca per poter diventare frase semplice e poi idea e poi frase detta piano piano e tradotta
nelle lingue presenti.
E ritorno alle parole da sempre compagne di viaggio con cui parlo dei miei ragazzi per fissare e
rendere importanti le loro vite spesso così ancora piccole e spesso già profondamente dolorose e
ammaccate, scrivo per rendere onore a queste vite, riconoscerne l’immenso valore spesso taciuto,
invisibile, indifferente a molti.