L’ottava edizione ha alternato proiezioni di cortometraggi e presentazioni di libri
Il Quotidiano – Lunedì 30 giugno
Energheia chiude con storie e film
A Palazzo Lanfranchi serata finale del premio letterario
Si è conclusa ufficialmente l’ottava edizione del premio letterario Energheia con la presentazione al publico dell’antologia dei racconti finalisti e con la proiezione dei cortometraggi prodotti dall’associazione avvenute sabato sera presso il terrazzo di palazzo Lanfranchi.
L’iniziativa è rientrata nell’ambito della rassegna “Lentamente” voluta dalla stessa Energheia con la collaborazione dei centri diurni del Dipartimento di salute mentale.
Sono mille le copie stampate per “I racconti di Energheia”, un volumetto che sarà distribuito gratuitamente sul territorio nazionale e che comprende non solo gli elaborati finalisti dell’ottava edizione, anche i vincitori del premio telematico “I brevissimi”, del premio “Africa Teller” e del premio “Energheia Cinema”.
Insieme alla presentazione dell’antologia, sono stati proiettati i cortometraggi tratti dai racconti finalisti della precedente edizione, le cui riprese sono state effettuate a Matera con attori materni, la maggior parte alla loro prima esperienza cinematografica.
Nella città dei Sassi, tra piazza Ridola e Jazzo Gattini, nei giorni scorsi si sono alternate proiezioni di cortometraggi, presentazioni di libri e laboratori artistici che hanno ottenuto un riscontro altamente positivo di pubblico.
Le numerose persone presenti durante le manifestazioni di Energheia testimoniano che l’associazione materana è riuscita ad intercettare la tendenza dei cittadini di vivere la cultura nei modi più svariati. L’iniziativa ha avuto successo grazie anche alla sinergia tra Energheia e il Dipartimento di salute mentale diretto da Rocco Canosa.
“Quest’anno Lentamente ha avuto un filo conduttore sommerso – ha affermato Edoardo De Ruggieri, responsabile dei centri diurni del Dipartimento – dato dal tema della distanza. Spesso si tratta della distanza della società nei confronti della malattia mentale. È qui che avviene un capovolgimento: stiamo cercando di promuovere un riavvicinamento della società accorciando le distanze. Ci interessa che il cittadino normale si renda conto che la malattia mentale non è pericolosa. Anzi, queste persone hanno valenze così vive che solo il contatto con gli altri e l’uscita dal sistema psichiatrico possono valorizzare”.
Nella foto_Un momento dell’iniziativa Lentamente 2003