In città l’Africa di Raffaele Masto. La rassegna “Lentamente” ha ospitato il giornalista di Radio Popolare
Il Quotidiano – Mercoledì 30 giugno
“Ci sono stati milioni di morti: è come se la bomba atomica fosse scoppiata più volte”
“Ricordo che tempo fa ero appena tornato dall’Etiopia e proposi al caporedattore di un famoso quotidiano un articolo. Passarono i giorni e non veniva pubblicato: uscì quando alcuni inserzionisti acquistarono quattro pagine. Quel racconto ebbe dignità di notizia non perché ce l’aveva ma per la pubblicità. L’Africa che arriva in Italia, veicolata dai mas media, è un’Africa di cliché: le guerre, il fascino della componente esotica, la musica. Ma l’Africa non è solo questo”.
Raffaele Masto, il giornalista di Radio Popolare che è riuscito a “scoprire il dittatore africano Aidid quando tutto il mondo lo rincorreva”, autore di numerosi servizi sul continente Nero, lunedì sera ha conquistato in piazza Ridola la platea materana raccontando “l’altro volto dell’Africa” nel corso della rassegna “Lentamente”.
Dall’Africa descritta da Masto non traspare una visione romantica ma semplicemente la testimonianza di un incontro che da quindici anni lo motiva rendendolo autore di eccellenti reportage: un’esperienza giornalistica in cui sul campo ha seguito le guerre, le crisi e i personaggi che hanno determinato la storia africana più recente.
Insieme a Masto era in città anche il fotoreporter Gian Marco Elia grazie all’associazione culturale Energheia e ai Centri Diurni del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl 4 promotori di “Lentamente”.
“Noi viviamo in uno strano mondo – ha detto Masto -, un mondo che ha scatenato la guerra in Iraq e che è alla ricerca delle armi di sterminio di Saddam Hussein. Non ci siamo resi conto che in Africa la bomba atomica è già scoppiata diverse volte. Nel 1994, tra maggio e giugno ci furono 800.000 morti. Nello Zaire, dal ’99 al 2002 quasi tre milioni di morti, pari all’effetto dell’esplosione di alcune bombe atomiche ogni mese. Quando si giocano interessi veri è preferibile parlarne meno perché in questo modo è più facile che gli interessi possano giocarsi meglio”.
Edoardo De Ruggieri, responsabile dei centri diurni del Dsm ha affermato che “la capacità di vivere in situazioni di carenza diventa una risorsa per combattere situazioni di conflitto”.
Se l’Africa che conosciamo dai giornali e dalle televisioni è una realtà che compare in modo intermittente come teatro dell’ennesimo colpo di stato, di guerre presentate sotto forma di conflitti tribali o di periodiche catastrofi naturali, la cronaca di Masto, appassionata e ricca di informazioni riesce sempre a cogliere le drammatiche vicende umane che vi si intrecciano, nella convinzione che non sarebbe possibile comprendere una realtà così complessa e vitale senza mettere in gioco le proprie emozioni.
Ieri sera si è conclusa la prima tranche degli appuntamenti della rassegna con l’animazione in piazza Ridola: i laboratori di cartotecnica e riciclaggio curati da Tina Latorre, l’artigianato artistico “Dettofatto” del Centro Diurno, l’esposizione delle opere di Donato Rizzi e la musica dei Terra Gnura. “Lentamente riprende martedì 6 luglio a Jazzo Gattini.
(nella foto_Raffaele Masto e Gian Marco Elia)