Un’esperienza positiva ed entusiasmante che ha messo in risalto la creatività, la fantasia, la sensibilità e l’abilità dei giovani.
_ di Paolo Pesacane, Assessore alle Politiche Sociali Provincia di Potenza_
Questa pubblicazione, che è possibile grazie alla valida e proficua collaborazione della Associazione Energheia e in particolare del suo presidente, Felice Lisanti (che voglio ringraziare pubblicamente per l’apporto di competenze ed umano che ha arricchito la nostra complessiva esperienza), ha l’obiettivo di rendere, in un certo qual modo, permanente il lavoro svolto dalla Provincia con il progetto “un bicchiere d’Africa”. Progetto che, è doveroso ribadirlo anche come premessa a questo prezioso lavoro di pubblicazione, si è reso possibile grazie alle risorse che l’Aato Acqua, in virtù della sensibilità del proprio commissario Angelo Nardozza, ha messo a disposizione dell’ente Provincia per via degli importanti interventi da quest’ultima realizzati per il risparmio idrico e il riciclo dell’acqua piovana sugli edifici scolastici.
L’Assessorato da me guidato ha immaginato di mettere in piedi un percorso che provasse innanzitutto a coinvolgere le scuole. Il tema che ci siamo proposti è stato quello dell’acqua quale bene comune e l’obiettivo innanzitutto quello di coinvolgere e sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori su di un piano di una vera e propria produzione di senso oltre che verso una maggiore consapevolezza e attenzione verso l’uso dell’acqua. Come abbiamo più volte, in questo nostro cammino, ribadito, la nostra ambizione è stata costantemente quella di provare a coniugare l’idealità di una visione con la concretezza dell’agire quotidiano.
Dicevamo, quindi, che siamo partiti dall’idea di coinvolgere le scuole e i ragazzi ma allo stesso tempo abbiamo immaginato di non voler disperdere ed anzi valorizzare il patrimonio di esperienza complessiva maturata dalla Provincia, e in particolare dall’assessorato a cui sono preposto, in tema di cooperazione internazionale.
Infatti, l’Assessorato alle Politiche Sociali, Volontariato, Immigrazione Pace e Diritti Umani sta realizzando un progetto, “Da Sud a Sud”, in favore del Kenya, a mezzo del quale, ormai da 2 anni, sostiene il Riruta Health Program (Rhp) per l’espansione e la riqualificazione di un progetto socio sanitario concretamente svolto in uno slum della capitale keniana, Riruta Satellite, da Amani e dalla associazione Koinonia. Tale iniziativa vede anche la partecipazione della Regione Basilicata, della Provincia di Matera e di alcuni comuni della provincia di Potenza, oltre che di un importante partner privato. Tra le apprezzabili attività concretizzate attraverso questo progetto, unitamente a quelle più spiccatamente sanitarie (volte innanzitutto a fronteggiare la piaga dell’Hiv), vi è anche quella di garantire l’accesso all’acqua potabile. Sono moltissime in Kenia, come nella maggior parte dell’Africa, le persone che hanno difficoltà ad approvvigionarsi di acqua mentre, del resto, il cosiddetto “corno d’Africa” sta vivendo una situazione di vero e proprio esodo con milioni di persone accampate in campi profughi a nord del Kenia. Partner essenziali di questo progetto, che presuppone anche uno scambio culturale (l’associazione Energheia da diciotto anni promuove e organizza il suo premio letterario a carattere nazionale ed ha realizzato, nel corso di questa sua lunga esperienza, anche una sessione internazionale del proprio concorso, l’“Africa teller”, in collaborazione con Amani, riservato a giovani scrittori africani) vi sono proprio Energheia e Amani, come si è detto.
Al fine di valorizzare il bagaglio di sperimentazioni e conoscenze complessive della Provincia, abbiamo immaginato di tenere assieme la promozione di quella che abbiamo definito produzione di senso sul tema dell’acqua con ciò che vive un territorio martoriato come il continente africano. Da qui l’idea di un concorso riservato, come detto, agli studenti delle superiori dal tema “l’acqua come bene comune e la realtà africana”.
Già nel corso di quest’anno, si stima che nel mondo siano 2 miliardi e 700 mila persone quelle che avranno difficoltà ad accedere a questa risorsa, per almeno un mese, con conseguenti problemi di sopravvivenza. Del resto, sempre di più i flussi migratori saranno determinati in futuro dalla carenza di acqua.
Il progetto si è articolato, dunque, attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato Energheia e Amani, della Provincia di Matera e della Direzione scolastica regionale. La realizzazione del premio Kaleidos Africa’s Pictures è stata strutturata in due sezioni (rivolte a ragazzi dai 15 ai 17 anni e dai 18 ai 19 anni) e finalizzato alla premiazione di un fotoracconto.
Gli incontri nelle scuole della provincia sono stati un momento interessante di formazione, di sensibilizzazione e di confronto con i giovani grazie al contributo ed alla professionalità di Antonio Spera, responsabile di Amani per il Mezzogiorno, che ha condotto e coordinato tali appuntamenti.
Il progetto di cui si tratta ha visto il coinvolgimento attivo e partecipe di quattordici istituti scolastici superiori da cui sono provenuti circa trenta racconti i quali sono stati valutati, garantendo l’anonimato dei racconti medesimi, dai membri dalla Giuria, composta dalla giornalista Rai Maria Gianniti, dalla scrittrice Flavia Piccinni e dal giornalista de “La Repubblica” Pietro Veronese.
Complessivamente può dirsi che questa esperienza sia stata positiva così come per certi versi entusiasmante è stato riscontrare la creatività, la fantasia, la sensibilità e l’abilità dei giovani che si sono cimentati in questa avventura. Hanno ricevuto il plauso, la critica e l’incoraggiamento di professionisti (i membri della giuria) che si sono dimostrati attenti e sensibili a questa iniziativa, condividendone lo spirito. Alcuni di loro hanno avuto l’opportunità, quale premio per i loro elaborati, di fare visita al nostro progetto da Sud a Sud a Nairobi mentre i giovani vincitori della categoria under sono stati membri di una delegazione al Premio “Ilaria Alpi” svoltosi anche quest’anno a Riccione.
Sul tema dell’acqua e sulla garanzia della fruibilità di essa da parte di tutti si è riscontrato una progressiva crescita di interesse se è vero che anche Papa Benedetto XVI ha lanciato un appello teso a garantirne un accesso equo, sicuro e adeguato. Nel nostro Paese si è sviluppata negli ultimi tempi una coscienza collettiva che riconosce l’acqua quale bene comune e diritto inalienabile dell’uomo e lo stesso esito del refendum del 16 giugno 2011 ne è stato un obiettivo ed importante riscontro.
Questa pubblicazione non ha certo la presunzione di erigere un monumento più duraturo del bronzo ma di certo l’ambizione di sensibilizzare ulteriormente in maniera durevole le giovani generazioni, e non solo, verso un consumo critico e la preservazione di un bene che non può essere considerato alla stregua di una merce. Il fatto che si tratti di racconti scritti da giovani rende questa ambizione un po’ più concreta.