I derivati
_di Roberto Vacca_
I derivati sono contratti finanziari il cui valore è funzione di un fattore esterno chiamato “sottostante”. Questo può essere il valore di un’azione, di un mutuo o il prezzo di un bene (oro, petrolio, etc.) o un indice (dei prezzi di borsa, come MIBTEL).
Se si firma un contratto da concludere in una data futura, ma a un prezzo fissato oggi, il venditore è protetto se i prezzi crollano e l’acquirente lo è se crescono. Per difendersi meglio, possono assicurarsi con un istituto finanziario. Il venditore paga una certo premio fisso all’assicuratore e, alla data fissata, incasserà dal compratore il prezzo stabilito.
Nel diagramma seguente a sinistra sono riportati in ascisse i prezzi di mercato Pm alla data futura fissata. L’ordinata Pc rappresenta il prezzo di contratto. Se il prezzo di mercato è Pm1Pc , il venditore (che, senza assicurazione, avrebbe incassato Pc), riceverà dall’assicuratore la differenza EF. Tale perdita dell’assicuratore è più alta quanto più alto è il prezzo di mercato rispetto a Pc., può essere disastrosamente alta se il premio che ha ricevuto è basso.
L’assicuratore può assicurare anche il compratore contro una discesa del prezzo di mercato. Riceverà da lui un premio di assicurazione e gli verserà importi come GH, se il prezzo di mercato è inferiore a quello di contratto. Si ripetono i ragionamenti fatti nel caso del venditore, riferendosi ora al diagramma di destra. La perdita dell’assicuratore potrà essere al massimo RS se i prezzi scendono a zero – non enorme e illimitata come nel caso di salita e del venditore.
Certo le cose sono più complicate di così. È possibile assicurarsi contro l’eventualità che un venditore non disponga affatto della merce che vende per una data futura. o che un compratore non paghi quanto ha prenotato.
Il mercato dei derivati poi, non è più solo un mercato di assicurazione. Si stipulano contratti anche senza vendere, né comprare alcunché – si gioca d’azzardo senza andare al casinò. Quando istituti di credito assicurano operatori finanziari, registrano queste operazioni presso agenzie governative. Però due privati possono firmare un contratto in funzione di un qualsiasi sottostante senza registrarlo. Se il contratto è sottoscritto da aziende, ne contabilizzano alcune cifre salienti, ma i libri contabili spesso non rappresentano affatto la vera situazione finanziaria di un’azienda (vedi i casi Enron, Parmalat, Madoff, etc.). In Italia, poi, da qualche anno il falso in bilancio non è più nemmeno reato.
L’ammontare totale dei contratti derivati, stimato da alcuni in 1000 T$ [Teradollari = migliaia di miliardi di dollari] cioè, 70 volte il PIL americano del 2008), potrebbe essere molto più alto. [Nel Sistema Internazionale di Misura 1000 T$ sono un Petadollaro].
Trattare derivati è rischioso come giocare al ribasso: se le quotazioni salgono, ti rovini. Molti fallimenti sono dipesi da speculazioni sbagliate su derivati. Secondo Warren Buffett (il secondo uomo più ricco del mondo) i derivati sono “armi finanziarie di distruzione di massa”.Molti di essi sono frodi su scala gigantesca.
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CDO – Collateralized Debt Obligations = obbligazioni di debito garantite.
Sono obbligazioni emesse da una banca. Una obbligazione normale è un titolo che viene venduto a un cliente, cui va un interesse fisso (ad esempio del 5%) ad esempio per 5 anni, dopo di che la banca restituisce al cliente l’importo pagato. Il cliente ritiene che il capitale registrato nei libri contabili della banca basterà a restituire alla scadenza quanto investito. La banca non dà, però, una garanzia basata su altro bene materiale (in inglese collateral).. I CDO, invece, sono collegati a mutui immobiliari concessi dalla banca ad altri clienti. I pagamenti di questi ultimi si utilizzano per pagare alle scadenze chi ha comprato le obbligazioni.
I CDO sono talora cartolarizzati, cioè trasformati in altri titoli poi venduti ad altri investitori. Così i rischi crescono perché la trasformazione non è trasparente. Chi compra CDO non ha dati sul rischio, nè sul mutuo originario. Con certi CDO si possono creare altri titoli di seconda generazione detti CDO2. Questi, di nuovo, si trasformano in titoli di terza generazione (CDO3).
CDS – Credit Default Swaps = trasferimenti di crediti non pagati.
È un trasferimento del rischio di un’obbligazione che un sottoscrittore ottiene pagando un premio e assicurandosi contro il rischio del fallimento di chi emette l’obbligazione stessa.