Un anno dopo, Agnese Ferri
Un anno fa vincevo il Premio Energheia con il racconto “Serra Marina”. Arrivavo da due anni particolari al punto che nei confronti dei vari lockdown provavo un certo senso di gratitudine per avermi concesso la riservatezza e la solitudine necessarie che mi servivano a rimettermi in sesto.
Era l’11 settembre e, a differenza di oggi, pioveva e faceva un freddo cane. Come altre volte, però, la scrittura mi stava salvando. Solo che in quel momento non me ne rendevo ancora conto. Di quel giorno mi porto dentro gratitudine e incredulità. Ero così incredula che quando sono tornata a casa ho fatto una cosa che non faccio mai, ovvero scattarmi una foto in ascensore: nello specchio c’era una mia faccia che non vedevo da tanto e che non rivedere più era un’opzione plausibile. Invece rieccola lì e tutto grazie a un racconto. Oggi “Serra Marina” sta nel centro di “Jonio” che, manco a dirlo, non esisterebbe senza quella sera di settembre.
Auguro a chi ha partecipato quest’anno, a prescindere dall’aggiudicarsi il premio, le cose belle che ha regalato a me: la conoscenza di persone stupende, una condivisa lotta per la scrittura, un poco di coraggio in più. Riconoscere lo spazio realmente occupato nella nostra vita da quello che amiamo e, se necessario, la fiducia di concedergliene altro.
Lunga vita a Energheia, a stasera!