Francesco Nitti, Lettere inedite sul brigantaggio materano_1953/’54
Questo testo comprende le lettere scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli e da Gregorio Ridola ai loro parenti in Napoli, provenienti dall’Archivio della Famiglia Passarelli e raccolte da Francesco Nitti in due pubblicazioni del 1953 e del 1954.
Il Nitti, nella sua prefazione Scrive: “Il quadro che si è già dato dello stato del brigantaggio in Matera risulterà arricchito di nuovi elementi, ma non modificato nella tesi che si è già prospettata: della nessuna parte, cioè, avuta dalla comunità materana nel brigantaggio a sfondo sociale e politico né prima né dopo il 1860.
Le scorrerie operate dalle bande brigatesche nelle «masserie» delle più antiche famiglie patrizie di Matera, notoriamente legate alla causa borbonica, e i furti e le devastazioni operati ai loro danni, come si apprende dalle nuove lettere, escludono che le famiglie stesse fossero in combutta con i briganti e li
aiutassero per ragioni di avversione alla monarchia sabauda.
Quanto si è detto intorno all’assenza di un vero e proprio brigantaggio materano a sfondo sociale e politico, non deve peraltro portare al convincimento che la situazione economico-sociale di Matera fosse
soddisfacente e non presentasse i segni, evidenti in tutto il Mezzogiorno, di una crisi più che secolare della struttura economica e della organizzazione sociale.
Se è vero che non ci furono briganti materani – ed il fatto va spiegato tenendo conto della caratteristica psicologica del Materano che rifugge da tutte le forme della violenza organizzata di gruppo (associazione a delinquere, banda armata, brigantaggio) – non è men vero che non mancano anche qui, in
Matera, manifestazioni di comune delinquenza, le quali sono spesso prodotte dal particolare stato di disagio economico e sociale della popolazione”.
Francesco Nitti, nacque a Matera nel 1914 da una famiglia modesta e frequentò brillantemente il Liceo Classico “Emanuele Duni”. Subito dopo la Laurea in lettere, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu arruolato come sottotenente nell’Esercito e il 21 settembre 1943, fu tra i protagonisti dell’insurrezione materana contro i nazifascisti, narrati nella cronaca “Le giornate di Matera ( settembre 1943)”.
Nel dopoguerra fu tra i fondatori del Partito d’Azione a Matera e prese parte ai lavori della “Commissione di studio sulla città e sull’agro di Matera UNRRA CASAS PRIMA GIUNTA”.
Si trasferì a Molfetta nel 1965 per svolgere l’attività di preside fino alla sua morte nel 1979. Precedentemente aveva insegnato italiano e storia presso l’Istituto Magistrale “T. Stigliani” di Matera.