L'angolo dello scrittore

Grillo e il linguaggio del cyber-populismo_prima parte

Una attenta disamina della comunicazione verbo-visiva posta in essere dal MoVimento 5 Stelle, sia nell’articolazione dei suoi strumenti di proselitismo e di fidelizzazione attraverso la Rete, sia nelle adunate di massa durante lo ‘Tsunami tour’, dove domina (anche in video) la figura del leader che conciona e deride, mentre il coro dei grillini e la piazza restano rigorosamente muti. In genere tutto si basa su un flusso iper-informativo e iper-invettivo rispetto a cui il fruitore-utente viene così privato della facoltà di riflettere e di maturare una vera auto-consapevolezza.

_di  Desirée Massaroni_

 

 

Il cambiamento è stato col blog, la rete. Ho scoperto Casaleggio,

che è il mio alter-ego in Rete (…) Il movimento si è trasformato

in una comunità meravigliosa… quindi con parole… con parole… guerriere (…)

tipo solidarietà, stiamo insieme (…). La rete è un modo di vedere il mondo

non è solo una comunicazione diversa… è cambiato il mondo (…).

Il modo di osservare il mondo è completamente diverso (…)

Non serve neanche più saper leggere in un certo modo, saper scrivere in un certo modo

i classici… le cose… io sono per mantenerli, per l’amor di Dio, ma vanno a icone (…)

il linguaggio della rete sono icone (….) tutte le mediazioni non serviranno più.

Lei, la televisione, non saranno più necessari tra un po’.

 

Grillo B. (tratto da un’ intervista da parte della giornalista turca, Selin Sanli).

L’intervista è andata in onda su La7 durante la trasmissione televisiva

Servizio pubblico del 21 marzo 2013.

grillo1 Il successo del M5S è riferibile all’avvento di una domocrazia1 plasmante una neo- comunicazione verbo-visiva e un nuovo utente-fruente. Quest’aspetto, proprio della Rete, si inserisce all’interno di un’operazione socio-politica mirante a un rinnovamento del concetto di democrazia come interazione online, fattiva e attiva, di tutti i cittadini alla ‘cosa pubblica’.

L’idea configurata nella e-democracy, sorta come risposta al declino delle democrazie vigenti, è quella di ridare vita ai pilastri della democrazia attuale attuando un’operazione di cambiamento proprio per mezzo di Internet. Il sorgere di un’idolatria cibernetica in virtù di un’ipotetica e possibile partecipazione collettiva2, si instaura così sull’onda di un clima di forte risentimento e di disillusione da parte della cittadinanza verso gli odierni stati politici.3

L’esigenza di un’abolizione di qualsiasi forma di intermediazione sul piano dell’interazione fra i cittadini e la classe politica, ha condotto paradossalmente non ad un restauro della democrazia, ma alla costituzione di una politica molecolare in cui, venendo meno le separazioni, si assiste all’imporsi di dinamiche spontanee di aggregazione e di disaggregazione. I siti web, i blogs, i forum, ponendosi apparentemente come ‘testi aperti’ avrebbero forgiato una nuova idea di politica come coinvolgimento di ognuno in un contesto fluidificato, partecipativo, interattivo. Questi aspetti, esperibili nella Rete, hanno assunto tuttavia dei contorni ambivalenti per cui la ricerca del confronto e del dialogo si è risolta in una fine del dibattito politico. La Rete, come immenso spazio globale,  rappresenta apparentemente un luogo di molteplici e stimolanti connessioni e interconnessioni fra gli utenti coinvolti nel dialogo e nella partecipazione spontanea. Eppure, come riscontrato nel fenomeno Facebook, la democrazia è ostacolata da due fenomeni consustanziali alla Rete stessa e individuabili nella polarizzazione e nella frammentazione.4 La polarizzazione di opinioni all’interno di luoghi ‘recintati’  (Facebook, Twitter, Blogs, ecc.) in cui gli utenti, concordi fra di loro fino all’estremo, escludono l’Altro percepito come aggressivo, mina radicalmente qualsiasi forma di contraddittorio, di messa in discussione delle proprie presunte certezze incentivandoun’omogeneizzazione dell’opinione. grillo2Tali nicchie virtuali, non fisicamente esperibili, precludono quindi una visione condivisa del mondo e della realtà: all’interno del proprio blog si crede che esista solo il proprio interesse e quello dei proprio adepti o seguaci5 senza entrare in contatto con gli altri, senza valutare collettivamente le decisioni migliori. Se per prendere le decisioni più giuste è indispensabile far riferimento a una collettività ben informata ed equilibrata, a causa di meccanismi incentivanti il pensiero veloce l’individuo tende a smarrire le proprie facoltà di discernimento, manifestando progressivamente una minor propensione all’approfondimento ed a un filtraggio accurato delle notizie e delle informazioni.6

La Rete pare aver permesso quindi un fallace e apparente ampliamento partecipativo al dibattito (virtuale) laddove dinamiche di  polarizzazione, di  frammentazione e di personalizzazione hanno generato ‘contesti’ conclusi, ostili al dialogo e fondati su un’ineludibile incertezza rispetto i partecipanti al confronto e i destinatari dei quali si hanno solo delle interfacce.

Rispetto al M5S, la struttura visiva e verbale del sito7 è articolata in una stratificazione di due sfondi monocromatici8 di colore grigio e giallo, quest’ultimo rinviante al colore delle stelle del movimento e al simbolo iconico ritagliato sulla sinistra dallo sfondo. La stella così stagliata si dirama in tre punte indicanti in alto il sintagma (liste a cinque stelle),  sul lato destro messaggi di volta in volta rinnovati (video-commenti) e in basso il sintagma (Gli eletti del Parlamento 2013). Il sito del M5S è perlopiù composto da una prevalenza di linee orizzontali volte a veicolare una sensazione di stabilità visiva, bilanciando meglio gli elementi dinamici collocati soprattutto sul lato destro. Senza scorrere col mouse, la prima parte della pagina web appare subito di forte impatto visivo mostrando: la stella, il logo, il video-commento, la lista degli eletti al Parlamento e, sulla destra, la frase “iscriviti al movimento”. Cliccando sui video-commenti, di breve durata, foto_beppe_grillo_21xquotidianamente aggiornati e di vario afflato socio-politico, si è rinviati istantaneamente ad un’altra piattaforma virtuale (youtube) in cui il video è consumato velocemente.  Il “logo” del movimento, contente una “v” di colore rosso, pare rievocare la punta mancante della stella sulla sinistra configurando un logogramma.9 Se si scorre lungo la pagina si può vedere come il programmadel M5S, che dovrebbe costituire la parte fondamentale del tipo di sito web analizzato, sia collocato solo alla fine10. Sulla parte destra della pagina web appaiono una serie di sintagmi: “Invia il tuo video-commento”“Iscriviti al movimento cinquestelle . Potrai votare il programma e le proposte. Ognuno conta uno!,” , “Iscriviti”, “Iscrivimi (…)”,  Inserisci la tua email per rimanere informato (…)”, “Tenetemi aggiornato (…)”, “Sono disponibile (…)”, “Voglio partecipare”, “Visualizza (…)”, “Crea (…)”, “Promuovi (…)”. Nella strutturazione di un sito web, il metodo di lettura occidentale (da sinistra verso destra) e la presenza delle principali funzioni delle barre dei menu di navigazione sulla sinistra, determinano una maggiore pesantezza ottica del lato sinistro. La scelta di collocare i messaggi di maggiore importanza sul lato destro del sito web potrebbe derivare dunque dall’ asintropia,  propria dell’asse orizzontale, per cui lo scorrimento dell’occhio dal lato sinistro a quello destro agevolerebbe una maggiore  facilità percettiva. Il frasario del M5S ricorre per lo più all’imperativo poiché come afferma Nielsen “Gli utenti sono istintivamente attratti dalle frasi che indicano loro cosa fare, specie se collocate accanto a componenti interattive ben riconoscibili, come caselle di input ed elenchi a discesa. Spesso, inoltre, seguono diligentemente le istruzioni  perché pensano di dover svolgere l’azione descritta”. 11 Nel blog del M5S similmente al sito web l’utente è travolto da esortazioni come “potrebbero interessarti questi post”,”perché installare il fotovoltaico a casa prima del 30 giugno 2013”, “invia il tuo video”, “guarda la conferenza stampa”, “scarica gratuitamente, stampa e diffondi il magazine del Blog” che replicando i meccanismi della Rete sono privi di una disamina, di un approfondimento della frase riportata in quanto volgono a suscitare soprattutto reazioni rapide da parte del ricevente.