I brevissimi 2013 – Ciao stellina di Claudia Bertolè_Torino
Anno 2013 (I sette peccati capitali – l’invidia)
Ciao stellina! Ti andrebbe di venire a cena da me una di queste sere? Fammi sapere. Tanti baci. Ste
Le dita dalle unghie rosicchiate premono nervosamente sui tasti del cellulare. Via, messaggio partito. La casa è silenziosa, si sentono solo alcuni cani che abbaiano, nel giardinetto di fronte, la domenica in città c’è quella tranquillità sospesa. Dlin.
Ciao, mi fa piacere sentirti. Grazie….sono messa un po’ male, molto occupata in questo periodo….magari più avanti…? Vediamo. Lu
Stefania osserva quei piccoli segnetti neri sullo schermo luminoso del cellulare, che sembra un occhio cattivo. Si morde nervosamente un labbro, un piccola goccia rossa e densa cade sulla maglia. Merda. Dlin.
Ma dai Lucia, non riesci proprio a liberarti…? Mi farebbe taaaaanto piacere fare due chiacchiere!! Ti prego ti prego J
Lo sguardo va allo specchio, al viso bianco, i capelli arruffati, le gambe secche. Che cavolo hai tanto da fare? Dlin.
Scusa Stefania, è che adesso sono fuori…ne parliamo domani in ufficio, ok?
Fa caldo, le dita sudate lasciano impronte unte sull’occhio luminoso. Cosa avranno questi cani, da abbaiare tanto… Il morso sul labbro brucia un po’. Stefania si porta un dito alla bocca e strappa una pellicina con i denti. La casa è silenziosa, sono tutti via nel fine settimana, del resto il tempo è bello. Quell’ansia cattiva riempie la stanza. Sale da dentro e la prende alla gola. Ogni volta che guarda Lucia prova quella sensazione. Le gambe di Lucia non sono secche, i suoi capelli sono sempre a posto, le unghie perfettamente laccate. I colleghi la seguono con lo sguardo, mentre cammina nei corridoi con i tacchi alti. Stefania le sorride, cerca di essere gentile con lei, ciao stellina, come stai oggi? E intanto pensa che strapperebbe volentieri ad uno ad uno quei capelli sempre a posto. Ti odio ti odio ti odio. Grosse lacrime salate le scivolano sulle gote mentre guarda fuori dalla finestra.
Ed eccolo lì, direttamente dal profondo di un’anima insoddisfatta, un piccolo essere salta sul bordo del davanzale, si accuccia e guarda fuori con lei. Verdognolo, gli occhi piccoli e cattivi. Anche i cani hanno smesso di abbaiare.