Lo scrittore Errico Buonanno a Matera, sabato 6 settembre, in occasione dei venti anni del Premio Energheia, per presentare il suo ultimo lavoro: “Lotta di classe al terzo piano”_Rizzoli editore.
Per i venti anni del Premio, un lieto ritorno nella città dei Sassi, di Errico Buonanno il prossimo mese di settembre.
Errico Buonanno,(Roma, 1979) scrittore e giornalista, ha esordito nella narrativa con il romanzo Piccola Serenata Notturna, nel 2003 con cui ha vinto il Premio Calvino e il Premio Kihlgren. A partire dallo stesso anno ha iniziato a collaborare con il giornale Il Manifesto, per poi passare a la Lettura del Corriere della Sera. Dal 2004 al 2010 ha lavorato come editor di narrativa italiana presso la Marsilio Editori di Venezia. Ha tradotto le opere Può la barca affondare l’acqua? Vita dei contadini cinesi Chen Guidi e Wu Chuntao, 2007, Una bambina soldato di China Keitetsi, nel 2008, e Le donne e l’Olocausto. Ricordi dall’inferno dei Lager di Lucille Eichengreen, nel 2012 per la Marsilio. Dal 2010 al 2012 ha collaborato con Chiara Gamberale alla trasmissione radiofonica Io, Chiara e l’Oscuro, in onda su Radio 2. L’ultimo suo romanzo: “Lotta di classe al terzo piano”(Edizione Rizzoli). (Giuria Premio Energheia 2012_XVIII edizione).
Lotta di classe al terzo piano
Nella Londra del 1861, tra nuove invenzioni scientifiche, masse di operai schiacciati dalle fabbriche, esuli, spie e attivisti politici che tramano per la rivoluzione, vivono due uomini molto diversi tra loro. Il primo è Karl Marx, il padre del comunismo, il filosofo più influente della modernità, che da anni lotta per portare a termine il libro che tutti attendono, Il Capitale. L’altro non sta sui libri di Storia. Si chiama Alan John Huckabee, ed è il padrone del fatiscente condominio di Soho che il pensatore tedesco, tramite l’amico e mecenate Engels, ha preso in affitto. Borghese ricco e ingrigito, che ha rinunciato da tempo ai suoi sogni giovanili da romanziere, Huckabee non ha la più pallida idea di chi sia il suo misterioso affittuario, un uomo che non si mostra mai ma la cui semplice presenza sembra capace di dare al resto dei condomini nuova energia e voglia di fare. Eppure presto proprio lui, il padrone dell’uomo che vuole combattere i padroni, scoprirà che la rivoluzione è possibile, e che lui stesso vi ha un ruolo cruciale. Mentre il movimento comunista capeggiato da Engels scalpita per avere l’opera che gli potrebbe garantire il successo, e mentre Marx sembra in preda a un terribile blocco creativo e ha solo voglia di tornare alle poesie e ai romanzi che amava in gioventù, il signor Huckabee riscopre dentro di sé un sentimento dimenticato: la voglia di libertà, la voglia di essere se stesso, e di non farsi schiavizzare dai meccanismi della società. Accompagnato da Natasha, esule russa e fragile fanatica marxista, il borghesissimo padrone di casa deciderà così di aiutare Karl Marx nell’unico modo possibile: scrivendo al posto suo Il Capitale. Un Capitale finalmente creativo, fantasioso, libertario. Il Capitale che, purtroppo, non è mai stato tradotto in realtà.