Quando la scrittura è una via d’uscita
_ di Maurizio Bettelli
Giuria XIII edizione Premio Energheia 2007
Essere un presidente è qualcosa di notevole. Tenere a bada una giuria così scalmanata, non è stato semplice. Quando mi han telefonato per chiedermi se volessi partecipare come giurato al Premio, sono stato ben felice. Intanto perché quando qualcuno scrive ha trovato una via di uscita e in tempi come questi, poco luminosi, trovare una via d’uscita è sempre un bene. Secondo perché, avendo lavorato alla Scuola Holden di Torino, ho qui con me anche un mio ex allievo, e quindi è stata l’occasione per incontrarsi.
Credo che la scrittura sia qualcosa di importante perché, come dicevo prima, rappresenta una via di uscita, ma anche perché ti consente di maneggiare uno strumento, che puoi anche usare per lavorare. Non tutti quelli che scrivono sono dei romanzieri, non tutti sono dei saggisti, ma molti di questi che sanno scrivere, possono trovare delle ottime occupazioni nella pubblicità, nelle redazioni dei giornali. Quindi, la scrittura è uno strumento che è bene offrire e valorizzare ed è salutare utilizzare. E poi, per i giovani soprattutto, rappresenta un modo per dimostrare a se stessi e agli altri di esserci, in prima persona, di farsi sentire, di non gettare la spugna, di non rinunciare.
E allora, quando ci sono tutte queste condizioni di fondo, credo che vada bene.