In un’antologia i racconti di Energheia. Raccolta delle due edizioni del Premio Energheia Lamis
La Gazzetta del Mezzogiorno – Venerdì 24 febbraio 2006
Si presenta come un bel quaderno della serie “Quaderni del Parco”, l’antologia dei racconti finalisti delle prime due edizioni del premio letterario Energheia Lamis, presentata nell’aula magna dell’ITC Loperfido, a cura di Energheia e dell’Ente Parco.
Di gradevole progetto grafico, con una simpatica copertina illustrata da Pino Oliva e una bella foto dell’Archivio Cea, il Quaderno raccoglie in 48 pagine, oltre alla prefazione di Roberto Cifarelli, presidente dell’Ente Parco, la presentazione della prima edizione 2003 con i nomi dei membri della giuria, degli insegnanti, dei circoli didattici, degli scrittori in erba e di tutti quanti hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione, la presentazione di Rossella Montemurro, presidente di Energheia. Segue la presentazione della seconda edizione 2004, strutturata come la precedente.
“In quanto rappresentante dell’associazione culturale Energheia – ha detto Felice Lisanti – ho accolto l’invito del presidente del Parco, Cifarelli, per lanciare questa edizione del premio, la terza, rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori. Un modo non solo di partecipare ad un premio letterario, ma anche di conoscere il territorio e quindi di avere a disposizione le strutture del Parco. Raccogliendo impressioni e pensieri, per poi rileggere ciò che ciascuno di noi ha scritto. Qui vorrei anche ringraziare le maestre e le professoresse che si sono impegnate negli anni passati, per queste due edizioni che presentiamo. Speriamo che per la prossima sappiamo invogliare i ragazzi a partecipare a questa iniziativa”.
Nelle conclusioni il Prof. De Rosa, dirigente scolastico dell’ITC Loperfido, si è congratulato per la felice iniziativa dei promotori del premio Lamis. “Mi auguro – ha detto – che i miei nipoti facciano proprie le esperienze che promuovete. L’iniziativa è degna di nota: si tratta, infatti, di apprendere osservando, vedendo. Perché è importante leggere i libri, però la conoscenza delle cose noi la possiamo avere se partiamo dall’osservazione delle cose. Prima di tutto del nostro paesaggio, della natura. Conoscere gli alberi, gli animali, la natura in genere in modo diretto. Così si impara ad amare il proprio luogo di nascita, il proprio ambiente a rispettarlo. E si è fieri di appartenere a una comunità, costruendosi così un’identità più forte”.
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