Energheia vara a Matera il progetto “Lybrid”
Linguaggi – L’idea ha preso forma a gennaio e si è sviluppata con corsi rivolti a scrittori e lettori.
INEDITO DI GIURA LONGO APRE LA FRONTIERA DELLA LETTERATURA DIGITALE
_di Carmela Cosentino – da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
Lettori di libri elettronici, cellulari di ultima generazione, pagine di libri digitalizzate e inserite in rete. La letteratura ha modificato la sua forma espressiva ad insieme ad esse anche il linguaggio, per effetto dei new media e delle diverse piattaforme digitali presenti sul mercato editoriale. Da qui l’idea di esplorare i nuovi linguaggi ed anche le possibilità offerte dal digitale per salvare dall’usura testi antichi e portarli alla conoscenza dei lettori. Così è nato il progetto “Lybrid”, promosso da Energheia e presentato da Eustachio Antezza, dell’associazione materana nella sala convegni del Museo Nazionale archeologico “Domenico Ridola”.
Un progetto avviato a gennaio e articolato in un ciclo di corsi rivolti a scrittori e lettori, che hanno esplorato diversi modi di leggere e scrivere il testo cartaceo e digitale. Coinvolti in questo percorso la Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”, la Biblioteca del Museo Ridola e l’Archivio storico Raffaele Giura Longo, ma anche gli alunni e docenti degli istituti scolastici di istruzione inferiore e superiore.
“Con i corsisti – ha affermato Domenico Scavetta – abbiamo non solo esplorato il concetto di lettura e scrittura e le modifiche subite nel passaggio al digitale che permettono non solo di salvare dall’usura testi e manoscritti, ma anche di lavorare sul testo con l’inserimento di note e collegamenti ipertestuali che diversamente non sarebbero stati possibili”.
Il primo volume digitalizzato e disponibile nei prossimi giorni sul sito www.energheia.org è il libro dello storico e studioso Raffaele Giura Longo dal titolo “Lamisco”, “un volume inedito – ha spiegato Angelo Bianchi dell’Archivio storico Raffaele Giura Longo – ritrovato tra i manoscritti dell’ingente patrimonio storico e storiografico lasciato dallo studioso materano. È un testo che esplora il concetto di identità, partendo dal mito del re lucano Lamisco, per metà lupo. Un essere ibrido, dall’identità non definita, proprio come i lucani che sono il risultato dell’incontro di popoli e culture. Oltre alla storia, lo storico materano, indica al gruppo di lavoro che aveva intenzione di costituire per approfondire tematiche legate al territorio, gli indirizzi di ricerca su cui concentrare il proprio lavoro, quali la malaria, la nuova scienza a Napoli tra il ‘700 e l’800 e l’apporto degli studiosi lucani e le origini della recente storiografia lucana, dando particolare risalto alle figure di Fortunato, Ciasca, Nitti e Racioppi.
Un lavoro che Giura Longo ha perseguito per tutto il corso della sua vita, come dimostrano altri testi presenti nell’Archivio che vogliamo diventi patrimonio di tutti i cittadini e degli studiosi che intendono approfondire i temi analizzati dallo studioso lucano”.