Conclusa la quarta edizione del premio letterario organizzato dall’associazione Energheia
Il Quotidiano – Lunedì 17 maggio
Da Nairobi ai Sassi per “Africa Teller”
La vincitrice Fanis Odhiambo in sabato scorso
Partecipare e vincere il premio letterario Energheia Africa Teller dopo aver ascoltato il bando di concorso in radio, dal parrucchiere: è quello che è accaduto alla ventiquattrenne di Nairobi Fanis Odhiambo, sabato sera a Matera a Palazzo Lanfranchi per la cerimonia di premiazione.
Emozionantissima ha ricordato quando la chiamarono per comunicarle la vittoria e il viaggio in Italia e lei si era del tutto dimenticata del racconto che aveva scritto. Perché Fanis, pur avendo una formazione da tecnico informatico (“l’informatica potrà servirmi in vista di un lavoro, la scrittura invece è una passione”, ha affermato), di storie nel cassetto ne ha tante e sta pensando di pubblicare in Kenya una raccolta di racconti brevi. La scrittura per Fanis, che fin dalle scuole elementari ha composto poesie e racconti, è una sfida.
Contenta di essere nel luogo dove Mel Gibson ha girato “The passion of the Christ”, ha detto di aver scritto “Love conquers”, letteralmente (L’amore conquista) soprattutto per dare un messaggio positivo, per esprimere come la forza dell’amore riesca a legare le persone e a far superare qualsiasi ostacolo.
Con il premio Africa Teller si ha “la possibilità di mettersi in ascolto dell’Africa e delle cose che ha da dire”, dalle parole i Maurizio Camerini di Energheia. E, per una volta, il continente africano si è illuminato di colori vivaci, grazie alla creatività degli elaborati pervenuti al concorso letterario promosso dall’associazione culturale Energheia di Matera in collaborazione con l’associazione Amani di Milano.
“E’ un’idea vincente e coraggiosa – ha detto Elisabetta Jankovic, giornalista di Radio Popolare (questa mattina andrà in onda in collegamento da Matera registrato sabato), tra i giurati del premio -. Uno degli elementi che mi è piaciuto di più del Premio è l’approccio nei confronti della visione del mondo di un altro continente”.
Una visione finalmente non stereotipata, come ha sottolineato Anna Vanzan, caporedattrice della rivista Afriche&Oriente: “Non ci sono solo guerre in Africa ma potenzialità artistiche”.
“Love conquers” ha immediatamente colpito Vanzan: “Qualcosa m diceva che a scrivere il racconto era stata una mano femminile. Però, non scelgo mai romanzi perché scritti da una donna ma perché significativi e Fanis è stata premiata in quanto ha delle cose da dire”.
“I mass media hanno sviluppato il voyeurismo della sofferenza e del dolore riguardo all’Africa”, ha aggiunto Nicoletta Dentico, presidente della giuria. “Mi piace dire che gli africani vanno dal parrucchiere, una rappresentazione forse un po’ lontana rispetto al modo in cui pensiamo le donne africane – ha continuato Dentico -. Traspare energia, vita, speranza e tanta voglia di ricaricarsi”.
Sabato sera erano presenti anche Gian Marco Elia e Cristina Brecciaroli dell’associazione Amani, il missionario comboniano padre Kizito Sesana e Alessandro Marescotti di Peace Link.
(Nella foto_Fanis Odhiambo, vincitrice del Premio Energheia Africa Teller 2004)