CONTRA VIOLENTIAM.
_ di Roberto Vacca
Tanti anni fa andai a una marcia per la pace in Umbria. Ne riportai un cartellone, lasciato per terra:
LA NON VIOLENZA FA BENE A CHI LA FA E A CHI LA RICEVE
È un buon principio – poco condiviso. Ci sono violenti motivati da storture mentali; altri rapinano o eccedono nella legittima difesa. Dittatori ideologizzati (nazisti e comunisti) hanno sterminato milioni di persone applicando loro principi inumani e folli. La minaccia più grave di violenza che incombe su di noi è costituta dagli arsenali di armi nucleari: equivale a quella di 4.980 miliardi di kilogrammi di alto esplosivo. La popolazione mondiale oggi è di 7,4 miliardi di persone: il potenziale distruttivo equivale a 670 kilogrammi di alto esplosivo per ogni essere umano. Ne detengono parti importanti Paesi che si dicono democratici e che sostengono di volere la pace.
Il 27 maggio 2013 il Presidente Obama stanziò 537 milioni di dollari per ammodernare 180 testate nucleari B61 (che hanno potenze fra 0,3 e 340 kilotonnellate di alto esplosivo). Sono dispiegate in Belgio, Germania, Italia, Olanda e Turchia. Alcuni esperti sostengono che si spenderà ben di più: 10 miliardi di dollari. Non migliorerà solo l’efficacia di quelle 180 bombe: se ne produrranno altre 220. Il governo USA ridurrà del 15% gli stanziamenti mirati a proteggere le testate da tentativi di impossessarsene da parte di terroristi. Ciò rende più imminente quel rischio gravissimo – la cui probabilità è segreta e nemmeno valutabile.
Gli arsenali nucleari contengono oggi oltre 12.000 testate. Potrebbero sterminare miliardi di esseri umani. Infatti il potenziale distruttivo di ciascuna è in media di 400.000 tonnellate di alto esplosivo. Le due atomiche di Hiroshima e Nagasaki avevano un potenziale distruttivo dieci (10) volte inferiore – e uccisero 200.000 persone. La probabilità che sia scatenata una guerra nucleare, forse anche a causa di guasti nei sistemi di controllo, è incognita. Fatti e cifre sono tenuti segreti. Statisti e politologi non ne parlano. Invece i mass media riportano di continuo cronache e opinioni sulle stragi causate dai terroristi.
Alla fine del secolo scorso furono attivi in Europa gruppi terroristici di sinistra e di destra. Fecero stragi e attentati a giudici, giornalisti, dirigenti industriali, sindacalisti. I loro programmi, proclami e dichiarazioni erano insensati. Molti di loro furono uccisi durante azioni che avevano iniziato o arrestati, e, scontate pene detentive, abbandonarono la lotta violenta. I numeri delle vittime furono circa 3000 in Ulster, Irlanda, Regno Unito, 428 in Italia e pù scarsi in Spagna, Germania, Belgio.
A partire dal 9/11/2001 (2977 vittime per gli attacchi di Al Qaeda a Torri Gemelle, Pentagono e altro aereo) stanno crescendo il terrorismo politico medio-orientale Afganistan, Iraq, Siria e quello islamico fondamentalista – da 6000 vittime nel 2006 a oltre 30.000 nel 2014 e 2015 per un totale di 175.000. E’ certo opportuno organizzare demotivazioni, precauzioni e difese – ma i rischi sono, finora, molto minori di quello delle armi nucleari. Le azioni politiche finora inefficaci, vanno ripensate.
Molti movimenti di estrema violenza sono motivati da religioni.
CONTRA FIDEM
Negli ultimi tre millenni molti sono stati spinti alla violenza proprio dalla loro religione monoteista.
Secondo il libro della Bibbia, Numeri (XXXI, 17, 18), alcuni ebrei furono corrotti da prostitute del popolo Madianita e fecero sacrifici al loro dio Beelphagor (simile a Priapo). Furono uccisi, ma Dio disse a Mosè di vendicarsi e fare guerra ai Medianiti. Dopo la vittoria, Dio ordinò di uccidere tutti i prigionieri maschi anche bambini, di strozzare le donne che avessero già avuto rapporti sessuali e di prendersi le giovani vergini – ce n’erano 32.000. In altri libri della Bibbia (Giudici, Re, Paralipomeni, Esther) sono elencate altre decine di migliaia di nemici e prigionieri trucidati dagli Israeliti. All’inizio della messa cattolica, il “Sanctus” ripete le parole “Sanctus Dominus Deus Sabaoth” cioè “Santo signore Dio degli eserciti” – ma la parola ebraica è pudicamente tradotta come Dio “dell’universo”.
I Romani antichi, politeisti, ammettevano violenza estrema contro schiavi e donne; nei due secoli e mezzo prima dell’impero di Massenzio uccisero solo poche decine di migliaia di cristiani. Invece, nei secoli seguenti, dopo Costantino, gli imperatori cristiani sterminarono milioni di non cristiani. Nel 782 Carlomagno decapitò 4500 sassoni che rifiutavano il cristianesimo. Circa tre milioni di musulmani furono vittima delle Crociate – mentre in Europa venivano uccisi ebrei a migliaia. I cattolici arsero vivi molti eretici; nel 1244 a Montségur 222 catari e altri 200 nel 1278 ammassati nell’Arena di Verona. Giordano Bruno fu bruciato vivo nel 1600 a Roma. Cristiani spagnoli e inglesi, anche Puritani, sterminarono milioni di amerindi. Ancora oggi certi cristiani ne uccidono altri di denominazioni diverse.
I musulmani sorsero come una nazione guerriera. Nel 627 il Profeta fece uccidere 900 ebrei a Medina. L’Islam si espanse agli inizi con azioni militari in Medio Oriente, Nord Africa, Spagna e Balcani; gli Ottomani assediarono Vienna nel 1683. L’enorme diffusione dell’Islam in Africa e in Asia (dall’Afganistan, a India e Indonesia) è stata dovuta a conversioni. In tempi recenti le guerre arabo-israeliane sono state seguite da noti attacchi sanguinosi di fondamentalisti verso paesi occidentali, mentre gli scontri fra sunniti e sciiti sono frequenti e aspri.
La preistoria reca tracce e la storia reca testimonianze di stermini, violenze e azioni distruttive motivate da avidità e sete di potere. Come dico sopra, altre sono state dovute alle interpretazioni dei voleri di un dio creatore proposto dalle tre religioni monoteiste che sono state seguite da centinaia di milioni di adepti. Questi ispirati dalla fede hanno anche prodotto bellissime opere d’arte e testi letterari sublimi. La fede è la ferma credenza nella esistenza di un essere infinito, creatore, che non può non esistere e che garantisce lui stesso – senza prove – la verità delle descrizioni che lo riguardano, espresse da certe persone. Come scrisse Bertrand Russell (1), “non parliamo di fede nel fatto che 2 più 2 fa 4 o che la terra è sferica. Parliamo di fede quando vogliamo sostituire le prove con emozioni”.
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(1) Human Society in Ethics and Politics, 1954
Tommaso d’Aquino asserisce (2) che la fede ha due elementi essenziali: la volontà di credere nella verità divina e il fatto che siano proposte ai credenti proposizioni credibili. Il giudizio di credibilità possiamo darlo, però, solo in base alla ragione. Tommaso lo espone con le sue 5 vie (3): I) – l’esistenza del moto impone di credere a un primo motore immobile; II) – le cause efficienti sono una catena che deve avere una causa efficiente prima che tutti chiamano Dio; III) – le cose possibili devono avere una causa necessaria questa deve avere altra causa finchè si arriva a una prima causa necessaria “per se” che tutti chiamano Dio; IV) – le cose esistenti hanno gradi diversi di perfezione, bontà, realtà, dunque deve esistere un ente verissimo, ottimo, perfetto e nobilissimo e causa di ogni altro ente: Dio; V) – ogni cosa esistente tende a un fine che non conosce e che è determinato da un’intenzione intelligente: chiamiamo Dio l’intelligenza che ordina verso un fine tutte le cose naturali.
Non dimostra l’esistenza di Dio. Non deduce i suoi argomenti logicamente da assiomi ovvii come faceva Euclide. Sono definizioni, non sillogismi. Anche Spinoza 4 secoli più tardi, non dimostra l’esistenza di Dio, ma lo definisce: “Per Dio intendo un ente assolutamente infinito, cioè una sostanza costante con infiniti attributi, ciascuno dei quali esprime un’essenza eterna e infinita.” (4)
Questi ragionamenti sono esposti in modo rigoroso da Kant (5) che dimostra l’impossibilità delle tre possibili prove dell’esistenza di Dio: ontologica, cosmologica e fisico-teologica. Sono 70 pagine di argomenti stringenti e ineludibili; negano l’esistenza di un Dio personale e onnipotente e, quindi, sono sufficienti a rifiutare ogni fede e, quindi, a non esserne indotti a esercitare violenza contro altri esseri umani. Non sono di facile lettura. Dovrebbero essere riscritte in linguaggio moderno, in prosa piana e leggibile. Il testo dovrebbe essere disseminato e illustrato ai monoteisti. Oltre ad aprire le loro menti, servirebbe a eliminare almeno una motivazione di gravi violenze. Per eliminare le passioni distorte, dannose e immotivate possiamo ricorrere solo alla ragione.
Spinoza definiva l’uomo libero come colui che vive solo secondo il dettame della ragione e dimostrava che la sua sapienza è meditazione di vita (6). Inoltre sosteneva che l’umiltà (7) e il pentimento (8) non sono virtù perché non sono originati dalla ragione. Se fosse arrivato a ragionare come Kant, avrebbe aggiunto al suo libro una Proposizione per dimostrare che:
La fede non è una virtù perché non è generata dalla ragione.
Possiamo concludere dalle pagine citate di Kant – e da tante altre fonti – che è falsa la proposizione (chiamiamola P*): “esiste un essere infinito, creatore, che non può non esistere e che garantisce lui stesso – senza prove – la verità delle descrizioni che lo riguardano”.
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(2) Summa Theologica, Questio CXI, Art.I, 1268
(3)Summa Theologica, Questio II, Art.III, 1268
(4)Ethica Ordine Geometrico Demonstrata, Pars I, definitioVI, 1677.
(5)Kritik der reinen Vernunft, 1787, Tomo I, Parte II, Sez.II, Div.III
(6)Ethica Ordine Geometrico Demonstrata, Pars I, Proposizione LXVII
(7) Ethica Ordine Geometrico Demonstrata, Pars I, Proposizione LIII
(8)Ethica Ordine Geometrico Demonstrata, Pars I, Proposizione LIV
La logica insegna che una proposizione “se p, allora q” deve essere considerata vera fino a che non sia provata falsa. Se la proposizione p è falsa, non possiamo concludere che sia falsa la proposizione “p implica q” e la sola alternativa resta quella di considerarla vera – sia nel caso che q sia vera, sia nel caso che q sia falsa (9). Concludiamo, dunque, che se assumiamo che sia vera la proposizione P*, la conseguenza è che dobbiamo considerare vera ogni altra proposizione – vera o falsa che sia.
Se è vero che esiste un essere infinito, creatore, che non può non esistere e che garantisce lui stesso – senza prove – la verità delle descrizioni che lo riguardano, ne consegue che 2 + 2= 5
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(9) vedi il testo www.math.niu.edu/~richard/Math101/implies.pdf sul sito di Northern Illinois University