I racconti "brevissimi di Energheia"

I brevissimi 2016 – Mi piaci un saccarosio di Enrico Arlandini, Genova

Anno 2016 (I sette peccati capitali – la gola)

 

human3Voi non immaginate quanti, percependo la mia magrezza, abbiano concluso che posso
mangiare a piacimento, visto che non ingrasso nemmeno per sbaglio.
Ignorano che il mio stomaco è più delicato di un antico vaso etrusco: sottoporlo a un eccessivo
sforzo equivarrebbe a lanciare un guanto di sfida, se non addirittura un guanto da forno.
Al contrario di chi al peso deve stare attento, abbino tutti i cibi sconsigliati dai dietologi.
Pane, pasta e dolci, i tre moschettieri della mia alimentazione ideale.
Il primo lo sbocconcello avidamente, sia farcito che al naturale.
Proponetemi un buon risotto o un delizioso piatto di lasagne e mi renderete felice, mettendo
comunque in conto di non ritrovare il piatto vuoto, da mia consolidata abitudine di avanzare
qualcosa.
Chiarito che non sono così vorace, la gola può essere considerata un mio vizio oppure no?
Barro senza esitazioni la casella del sì, per il languore che avverto alla comparsa di quasi ogni dolce
esistente nel panorama culinario.
Crostate di marmellata, non abbiate timore e avvicinatevi al sottoscritto.
Budini alla panna cotta, riunitevi intorno alla tavola; il momento è difficile ma lo supererò con il vostro aiuto.
Le papille normalmente distinguono varie tipologie di gusto, ma le mie devono essere un tantino
monotematiche: tollerano il salato solo perché grazie a esso esiste anche l’opposto.
Appena arrivato in ufficio al mattino, gli occhi ancora semichiusi per il sonno abbandonato troppo
in fretta, staziono davanti al distributore di snack come uno zombie dei film, quando ha intenzione
di trasformare in cibo le persone asserragliate all’interno di un centro commerciale.
Lo sguardo scorre da uno scomparto all’altro, fino a raggiungere la sospirata decisione.
A furia di parlare di loro, i dolci mi stanno facendo perdere il controllo e temo che anche
la scrittura d’ora in avanti ne risentirà.
Chiunque SacheR oma è la capitale d’Italia, e che delle persone buone non ti devi Profiterol,
poiché anche loro dopo un po’ si stufano.
E’ arrivato l’autunno e osservo cadere dagli alberi Millefoglie ormai ingiallite.
Essendo single accetto volentieri un Bacio di Dama. Come potrei conquistarla, se non con la simpatia
e la semplicità, io che paragonandomi a un dolce sono un Brut ma Bon?
Da qualche parte ho letto che l’assunzione di cioccolata procura al nostro cervello effetti molto simili
a quelli che vengono rilasciati durante il sesso.
Secondo me sovrapporre le due attività sarebbe deleterio e a malincuore bisogna operare una scelta.
Assaporo l’amaro retrogusto del rimpianto dopo averla presa, fino a che le nocciole pralinate non contribuiscono a dissolverlo.
Credevo che tra i vizi capitali l’accidia fosse quello che meglio si addice alla mia persona, ma non
tralascerei la gola, che non solo si arrossa all’arrivo dei primi freddi, ma attira come una calamita
i cibi sfiziosi.
Alcuni insinuano che io sia avaro, di braccino corto come diciamo a Genova.
Respingo sdegnato l’accusa e per dimostrarne l’infondatezza offrirò da bere a chiunque si trovi entro
la prossima ora nel bar vicino a casa mia, munito di una copia del libro che sto leggendo.
Potreste obiettare che non sapete dove abito, tanto meno la lettura nella quale sono impegnato.

Perdonate ma questo non è un mio problema, avendo ampiamente dimostrato uno slancio di generosità.
Ora mi è venuta sete e vado ad abbeverarmi a una fontanella: meglio limitare i costi del consumo d’acqua in bolletta. Se riuscirò a uscire senza dover accendere la luce, orientandomi con il fioco chiarore delle candele, allora sarà un successo.