Matera è unica, spettacolare! di Sara Palmieri_Ravenna
Mi vergogno e mi rammarico di aver abitato per tanti anni a Maratea, nella stessa Basilicata, e non aver visitato Matera prima d’ora.
Prima, cioè, che all’interno del Premio Energheia, nella conclusa XXII edizione, venisse premiato il mio racconto “Era di maggio, al Caffè d’Italia”, classificatosi secondo ne “I Brevissimi – D. Bia”.
Matera è unica, spettacolare!
Un paesaggio incantevole che ti avvolge e ti proietta in un altro tempo.
E’ una culla ancestrale alla quale ci si abbandona senza resistenze, con la possibilità di fare un
percorso dentro e fuori di sé alla scoperta di angoli, anfratti, alture e precipizi, orizzonti maestosi
tra le montagne puntellate da grotte, case a grappolo, campanili barocchi, vicoli stretti, giochi
d’ombra, improvvise inondazioni di luce, magie presepistiche e suggestioni notturne.
Ma non si tratta “solo” della sua conclamata e peculiare bellezza paesaggistica, architettonica e
storico-artisitica, che però si apprezza appieno solo visitandola, ma anche del valore aggiunto dai suoi abitanti.
Tutti sono gentili, sorridenti, accoglienti, disponibili.
Si percepisce chiaramente che ai materani piace fare turismo, condividere l’incanto e il fascino
della città con gli ospiti, numerosissimi e internazionali anche nelle giornate in cui l’estate va ormai trasformandosi in un ricordo.
Le attività culturali sono numerose, realizzate sotto molte forme e secondo registri diversi, tra
tradizione e avanguardia, condotte con sincerità, senza affettazioni ed esibizionismi.
Turismo e cultura possono essere attività della materia, ma sono soprattutto attività dello spirito e per questo non è possibile “barare”. Chi lo fa, chi “bara” si riconosce subito. Quelli che fanno cultura senza averne i contenuti, per darsi un tono e un contegno, così come quelli che fanno turismo solo per i soldi, arraffando e sbuffando, sono facilmente distinguibili.
A Matera ci si accorge subito che non è così.
Si comprende presto che turismo e cultura sono declinati in maniera sincera, gioviale, con
spessore intellettuale, per amore del vero, per inclinazione, per gusto, per passione.
I prezzi della città sono contenuti ed onesti perche i turisti non sono considerati “polli da spennare”, come purtroppo succede in altre realtà turistiche.
Il cibo è di sostanza, sano, genuinamente locale.
La città si offre insomma in maniera generosa, secondo una semplicità antica e per questo
elegante.
Così come semplice ed elegante al tempo stesso è stata la cerimonia di premiazione del Premio
Energheia, che va avanti, inossidabile, da oltre venti anni e che è riuscito a penetrare realtà
culturali extra nazionali, con cui ha stabilito solidi patti d’amore e di amicizia.
Ho molto apprezzato, tra le altre cose, ad esempio, l’assenza di quegli antipaticissimi cartelli con
“riservato” che di solito, nelle cerimonie pubbliche, coprono le prime due file di posti dedicati ai
notabili locali. E non che non ci fossero le autorità! Primo fra tutti il Sindaco, che ha tenuto un
discorso interessante ed assolutamente condivisibile.
Questo succede perché il Premio Energheia è della gente, di quella che scrive e di quella che
legge, di quella a cui piace ascoltare. Non per niente si fregia di un nutrito comitato lettori.
Si tratta di un Premio a cui ho guardato, fin dal suo esordio, con ammirazione e ambizione e a cui ho sempre inviato volentieri i miei scritti brevi.
Nelle edizioni del 2013 e del 2014 sono risultata tra i dieci finalisti.
Quest’anno ho avuto la soddisfazione del secondo posto, che mi entusiasma ed onora.
Da Matera sono tornata quasi a malincuore, ma con una certezza: saprà essere nel 2019 una
straordinaria Capitale Europea della Cultura e darà lustro e fama all’Italia intera.
Complimenti Matera!
Complimenti Premio Energheia e grazie!
Davvero.