I brevissimi 2017 – Il rossetto di Gianluca Agostinelli_Castelfidardo(AN)
anno 2017 (I colori dell’iride – rosso)
Lara aveva iniziato da poco a frequentare il primo anno del liceo scientifico. Molto timida e introversa, a scuola aveva avuto sempre buoni risultati: il tempo libero preferiva passarlo a leggere libri piuttosto che uscire con le sue amiche. Ne aveva diverse anche se il suo carattere la spingeva a sfuggire il confronto con gli altri, prevaleva sempre in lei un senso di insicurezza e di inadeguatezza. Aveva un fisico che si era sviluppato in modo armonioso e due occhi azzurri che le illuminavano il viso ma quando si guardava allo specchio ogni dettaglio le sembrava inadeguato: troppo alta, troppo grassa, troppo brutta. Era sempre insoddisfatta del suo aspetto esteriore anche se non ne aveva alcuna ragione; quando usciva con le sue amiche aveva sempre il timore di essere osservata. I ragazzi li guardava di sfuggita, sperando di non incrociare il loro sguardo. Qualche giorno prima aveva visto Federico, aveva saputo il suo nome dalle amiche, frequentava il terzo anno: le piaceva il suo viso ingenuo, i suoi occhi scuri e il suo fisico alto e magro. Ogni volta che lo vedeva pensava triste al fatto che lui non l’avrebbe mai notata. Certo era un bel ragazzo e molte altre gli giravano intorno.
A volte Lara si confidava con sua sorella Aurora, più grande di lei di 8 anni, che si era trasferita in un’altra città con il suo convivente. Ogni tanto si vedevano e parlavano della loro vita via Internet, l’ultima volta le aveva spiegato quanto si sentiva inadeguata e sua sorella aveva cercato di rassicurarla. Le aveva ripetuto ancora una volta che era una bella ragazza ma Lara continuava a pensare che lo dicesse solo per farle piacere. Un giorno vedendola così pallida e trascurata le aveva detto di truccarsi ogni tanto. Le disse di aver lasciato nel cassetto del comodino il suo rossetto portafortuna e l’aveva spinta a prenderlo e provarlo.
Lara non diede subito peso alle parole di sua sorella, ma nei giorni seguenti si ricordò di quello che le aveva detto e andò a cercare il rossetto. Lo trovò e lo aprì, un rossetto di colore rosso vivo, di un colore che le parve fin troppo acceso, lo richiuse subito e lo rimise al suo posto, come se le avesse fatto paura.
Poco tempo dopo Lara venne invitata dalle sue amiche a uscire il prossimo sabato pomeriggio per una passeggiata in centro. Quel sabato appena prima di uscire di casa, con un gesto improvviso e quasi incontrollato, prese il rossetto della sorella e lo mise sulle labbra senza quasi guardare l’effetto finale: in realtà era ancora più bella del solito. Passeggiando le sue amiche si fermarono a parlare con un gruppo di ragazzi e ragazze: Lara finì a fianco di Federico, entrambi si resero conto solo quando girandosi si guardarono negli occhi.
– Tu sei Lara…
– Si… Ciao… – Lara non riuscì a dire altro.
– Io mi chiamo Federico… abbiamo degli amici in comune, ma non ti vedo quasi mai in giro.
– Beh… si… è vero… io non esco molto…
– Mi fa piacere conoscerti… ma magari a te non importa più di tanto…
– No… anche a me fa piacere.. tu sei sempre con un sacco di gente…
– Io ti avevo già vista ma non sono mai riuscito a parlare con te. Pensavo avessi altri interessi…
– Si… cioè no… anche io ti avevo notato, non avevamo mai avuto l’occasione… – Lara era veramente confusa.
– Vieni, facciamo due passi e parliamo un po… ti va?
– Certo.
Passeggiarono e parlarono delle amicizie e della scuola. Prima di lasciarsi Federico le chiese il suo numero e la invitò ad uscire con lui la prossima volta. Lara accettò subito, trattenendo a stento la sua felicità. Il loro amore iniziò da quel giorno, qualche tempo dopo Federico le disse di ricordare con piacere quel pomeriggio: lui non aveva avuto il coraggio di conoscerla prima perché pensava che Lara fosse troppo bella per lui. Quel giorno aveva pensato che avesse messo quel rossetto rosso vivo sulle labbra per attirare lo sguardo di un altro ragazzo. La supplicò di non metterlo più. Lara sorrise e si convinse che il porta fortuna della sorella aveva funzionato.