Il Premio letterario Energheia al giro di boa con la presenza dell’Ambasciatrice di Palestina in Italia Dra Malai Alkaila
Proseguono le giornate culturali promosse a corollario della XXIII edizione del Premio letterario Energheia.
Dopo gli approfondimenti sul tema dell’Europa, sulla Rivoluzione Russa e sulle radio libere, si entra nel vivo del Premio con i finalisti italiani ed europei, ospiti nella città di Matera.
Venerdì 15 settembre incontro al Museo “D. Ridola” con due giurati del Premio Elisabetta Jankovic e Martino Lo Cascio che si confronteranno sulle rispettive ultime fatiche letterarie: Lo sposo africano e Il Giardino della Memoria.
La giornata di Sabato si aprirà con la presentazione – alle ore 10:00 nella Libreria dell’Arco – del progetto di digitalizzazione dell’Archivio Storico Raffaello Giura Longo, un’iniziativa promossa dall’associazione e sostenuta dalla Regione Basilicata, Dipartimento Cultura. Si realizzerà sul sito del sodalizio materano www.energheia.org uno spazio dedicato al vasto archivio dell’insigne politico e storico della città di Matera, dove riportare in formato elettronico scritti, lavori, editi e non, riferiti alla sua attività. A questo seguirà una passeggiata nella Matera del ‘700 con gli alunni degli Istituti Comprensivi “Padre G. Minozzi” e “G. Pascoli”.
In serata particolare la presenza dell’Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia Dra Malai Alkaila, che presenzierà alla Cerimonia di consegna del Premio Energheia nel giardino del Museo “D. Ridola”. Durante la manifestazione culturale saranno premiati i finalisti delle diverse sezioni del Premio che si svolge in ambito europeo – Francia, Spagna, Ungheria, Palestina, Israele e Libano – con la presenza degli scrittori Fernando Clemot, Peter Hallberg e Beatrice Tottossy, rispettivamente coordinatori del Premio in Spagna, Francia e Ungheria. Nel corso della serata, inoltre, saranno presenti anche i finalisti del Premio italiano che si contenderanno l’ambito riconoscimento letterario.
Nel corso della domenica, spazio alla musica e all’anteprima di Time Zones, che con la sua trentennale attività sbarca a Matera, con il musicista olandese Joszef van Wissem, L’iniziativa promossa dal polo Museale di Basilicata si svolgerà nel giardino del Museo “D. Ridola”, con ingresso gratuito, alle ore 20:30.
I LIBRI
Il giardino della memoria affonda le radici nella cronaca di uno dei più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni: il rapimento del tredicenne Giuseppe Di Matteo e il suo assassinio, due anni dopo, l’11 gennaio 1996. Io narrante di questa drammatica storia è un regista teatrale che accetta l’incarico di scrivere una pièce su quell’omicidio e per farlo si concentra sui 779 giorni di prigionia del ragazzo. Al suo racconto si alternano e si accompagnano come un coro da tragedia la ‘voce’ della vittima stessa, Giuseppe, e quelle fissate nella trascrizione di ampi stralci degli atti giudiziari del processo. Emerge così con crudezza l’assurdità di ciò che ci piacerebbe poter pensare solo frutto della fantasia mentre è realmente accaduto.
Nina è italiana, anzi milanese, anzi di origine slava. Yakhouba viene dal Senegal, ha un minuscolo diamantino all’orecchio, due pozzi neri al posto degli occhi e uno sguardo che inchioda. È amore a prima vista. Passione travolgente. Lei ha una famiglia numerosa e poco convenzionale, lui è circondato da una vera e propria tribù, a Milano e in Africa. Lei progetta una vita con lui e i loro figli, lui sposa una cugina a cui è promesso dalla nascita. Lei insegna arte e lavora in radio, lui è un imprenditore incasinato da un’idea al giorno. Lei pensa al possibile domani, lui ai prossimi cinque minuti. Da un lato l’occidente, le sue regole, la sua abitudine a pianificare; dall’altro l’Africa, l’improvvisazione, la fantasia, le tradizioni ancestrali.
Gli amici di Nina sono tutti diversamente scettici sulla durata della relazione, gli amici di Yakhouba non si pongono il problema. Non mancano le emozioni forti né le delusioni e le lacrime in questa favola moderna, intensa, contrastata, piena di sorprese e colpi di scena, che si svolge nell’arco di dieci anni tra l’Italia, il Senegal e la Svizzera. Ma ogni volta che la storia d’amore sembra arrivata al capolinea, il destino sorprende e regala un’altra chiave.