Le parole dei giurati

L’occasione di scrivere

_di Elisabetta Jankovic
Giuria ventitreesima edizione Premio Energheia_2017

Quando Felice mi propose di presiedere la Giuria del Premio Energheia 2017 ricordo di essermi sentita onorata e  intimidita: come spesso succede nella vita le responsabilità gratificano e preoccupano allo stesso tempo.

Ricevetti la sua mail un venerdì pomeriggio e nel week end pensai e ripensai se fosse il caso di accettare. Da un lato leggere testi inediti mi incuriosiva, dall’altro mi spaventava l’impegno di valutarne il contenuto, di motivare la scelta e di trovare il tempo di fare entrambe le cose.

Il lunedì mattina sciolsi le riserve, risposi a Felice che ero disponibile e che lo ringraziavo dell’opportunità che mi offriva.

Oggi posso affermare senza ombra di dubbio che è stata la scelta giusta!

Prima di tutto i racconti erano vari sia per quanto riguarda il genere che lo stile. Inoltre (e questo non è scontato) erano di buon livello.

Il fatto che fossero anonimi è stata un’ altra variabile intrigante che non avevo considerato: “sarà un testo autobiografico?” mi chiedevo. “Autore o  autrice? Giovane o anziano?” Confesso che avrei voluto conoscere tutti gli scrittori/scrittrici nel momento stesso in cui terminavo il testo.

A una prima lettura veloce ne feci seguire un’altra più accurata. La terza invece la riservai all’incontro collettivo con gli altri membri della giuria, una volta arrivata a Matera. In quell’occasione constatai, con un po’ di sorpresa, che le mie valutazioni erano simili a quelle degli altri due giurati: la scelta dei vincitori è stata quindi unanime. Sapere che i pensieri o i personaggi che hanno preso vita battendo la tastiera del computer sono stati apprezzati da qualcuno che, senza alcun tornaconto, li ha trovati degni di nota è senza dubbio una grande soddisfazione per chi è stato selezionato e soprattutto uno stimolo a continuare nella ricerca della propria voce.

Non vorrei però che questa breve introduzione fosse rivolta solo a chi è “salito sul podio”.  Al contrario vorrei complimentarmi con tutti coloro che hanno partecipato al Premio Energheia 2017, perchè partecipare a un premio letterario è indice di creatività, coraggio, voglia di mettersi in gioco. Qualunque siano i risultati. E’ infatti necessaria una buona dose di immaginazione (per trasformare il proprio mondo interiore in un testo), di modestia (nell’accettare che qualcun altro esprima un giudizio sul risultato) e infine di voglia di mettersi in gioco.  Se vi piace scrivere: non scoraggiatevi, anche se non siete stati tra i vincitori, e ricordatevi che scrivere è un atto di generosità verso se stessi e un lavoro di scavo che può far spiccare il volo. Più si scava nel profondo della propria interiorità e più si raggiunge la vetta!  Non intendo nello stile o nella capacità espressiva, ma piuttosto nella capacità di emozionarsi. La scrittura ci aiuta a rimanere umani… e non è poco.

Incontrare i finalisti mi ha commosso perchè ho riconosciuto, nell’attesa che ha preceduto la proclamazione, la stessa trepidazione che anch’io ho provato in tante occasioni e che spero di provare ancora altre mille volte.

Grazie quindi a tutti voi scrittori e agli organizzatori del premio che mi hanno offerto l’occasione di presiedere la Giuria e di trascorrere qualche giorno in una città straordinaria e unica quale è Matera.