Quando il rock è donna
La musica ha accompagnato la storia dell’uomo nel corso dei secoli adattandosi alle diverse situazioni storico sociali. Aristotele affermava che la musica ha diverse finalità nella formazione dell’individuo ed è quindi inscindibile dalla nostra esperienza di vita.
Tra le forme di comunicazione non verbale la musica riveste un ruolo importante per la sua capacità di comunicare pensieri. idee, verità sulla realtà sociale e quindi e’ un linguaggio privilegiato e fondamentale nel mondo odierno in cui la comunicazione verbale è stata soppiantata dalla comunicazione multimediale e informatica a scapito dell’ascolto e del dialogo.
Le musiche, di conseguenza, si prestano facilmente a divenire simbolo dell’affermazione di identità individuali e collettive sia che si tratti di appartenenza politica, etnica, nazionale, religiosa, di gender, perchè ad ognuno di questi ambiti corrispondono musiche emblematiche. Basta pensare ad alcuni grandi cantanti dei nostri giorni come John Lennon e Michael Jackson che attraverso le loro canzoni hanno difeso valori spesso dimenticati come la pace, la fratellanza rivoluzionando un’intera generazione di giovani; le canzoni di una patria lontana mantengono vivo il sentimento di appartenenza degli immigrati; il grande movimento rock statunitense del novecento esprime la rottura di una generazione con i valori della società dei padri; le tendenze musicali giovanili attuali definiscono l’identità del singolo e del gruppo e questo può accadere in quanto la musica è pervasiva e le ragioni della sua pervasività risiedono non solo in ciò che la musica è o significa ma in ciò che la musica fa e fa fare. (Sociologia della musica Denora). La musica dispone di un linguaggio unico, universale che distrugge ogni barriera culturale ed ha la capacità di di cementare una comunità, di scandirne i ritmi e rinsaldare i legami tra i suoi membri; essa garantisce la coesione sociale favorendo così la preparazione di azioni collettive, perché parla direttamente al cuore e diventa comunicazione indelebile e duratura, proprio come la melodia che non riusciamo a far uscire dalla nostra testa.
Questa sera La CGIL, il COORDINAMENTO DONNE SPI e l’AUSER di Brindisi propongono un modo diverso di ascoltare e raccontare la musica attraverso storie di donne per nulla banali che hanno saputo conciliare la loro arte con l’impegno civile.
Spesso si tende a sottovalutare il ruolo delle donne nel mondo della musica popolare. Eppure basta scorrere alcuni nomi per rendersi conto che molte, moltissime di loro, sono state e sono delle vere e proprie icone non solo sul piano artistico. Pensiamo a Billie Holiday o a NiNa Simone, vite segnate da violenza e discriminazione razziale.Queste artiste, oltre al loro contributo di altissimo livello nella musica jazz e soul, rappresentano vere e proprie icone di impegno per i diritti civili. Come non ricordare Miriam Makeba o Tracy Chapman, la loro Africa e l’apartheid.
I diritti di genere, il femminismo, l’autodeterminazione, il sesso, sono temi che ritroviamo nelle protagoniste del rock degli anni sessanta e settanta come Joan Baez, Janis Joplin, Nico, la grande Patti Smith.
Le questioni ambientali, la critica all’economia di mercato, sono invece i temi cari alla cantautrice islandese Bjork.
Ma c’è un tema che lega tutte le grandi interpreti della musica pop -rock : la battaglia contro la violenza . A ricordarcelo è Lady Gaga con il brano “Till It Happens To You” dove parla della violenza sessuale dei giorni nostri nei campus universitari statunitensi.
E’ importante evidenziare la rilevanza di alcune icone della musica rock e dedicare spazio alle loro voci, al loro talento e al loro contributo di lotta alla violenza di genere, attraverso racconti musicali, aneddoti e filmati che contestualizzano storicamente il rock, genere musicale che ha accompagnato le generazioni nelle azioni di protesta e di rivendicazioni di libertà e diritti dagli anni 50 ad oggi.
E’ altresì importante focalizzare l’attenzione, attraverso i brani proposti, su temi quali i diritti delle donne, la libertà di essere se stesse, sulla necessità di lottare per non essere sottomesse ed èaltresì importante farlo attraverso il linguaggio della musica, un linguaggio capace di includere, di coinvolgere perché oggi è più che mai necessario riflettere sul pericolo per le donne di perdere i diritti acquisiti, come il ddl Pillon e i tentativi di eliminare la legge sull’aborto tentano di fare.
Nonostante le grandi battaglie femministe, in Italia la parità dei sessi nella diversità è ancora lontana e lo manifestano le disparità salariali uomo/donna, l’occupazione femminile in forte calo, il persistere dei pregiudizi e di stereotipi nella cultura, nella comunicazione e nelle relazioni sociali, il femminicidio e la violenza di genere, espressioni di una cultura patriarcale che si difende con ogni mezzo.
Buon ascolto con l’augurio che queste musiche riescano a far ricordare ai meno giovani e riescano ad insegnare ai più giovani che è possibile credere in un mondo migliore, che è possibile lottare per vedere riconosciuti i propri diritti, che è possibile combattere contro la violenza, contro l’esclusione e sognare una società solidale, inclusiva e giusta. Occorre essere uniti, metterci la faccia e il cuore e condividere gli stessi valori
I brani musicali che si alterneranno nel corso del racconto serale:
- Billie Holiday Fine and mellow
- Nina Simone Strange Fruit
- Aretha Franklin Respect
- Miriam Makeba Malaika
- Nico Fem me fatale
- J. Joplin Piece of My Heart
- Jefferson Airplane Somebody to love
- Blondie One Way Another
- Patti Smith People have the power
- Sioxsie and the Banshees switch
- Laurie Anderson O Superman
- Madonna Like a vergin
- Tracy Chapman Fast car
- Sinead O’Connor Nothing Compares
- Hole – Someone Else’s bed
- Erykah Badu No more trouble
- Cranberries Zombi – 18 – Dolore O’Riordan : Dreams
- Bjork Pagan Poetry
- Juliette Lewis – Strange Days
- Ms. Lauryn Hill on Austin City Limits Ready or Not
- M.I.A. Paper Planes
- Lady Gaga Til It happens to you
- PJ Harvey Rid of Me
- Tori Amos – _Raspberry Swirl
- Jenny Hval – Female Vampire e a seguire The Great Undressing