Difendiamo libertà e ragione
IL MATTINO – 19 settembre 2000 – di Roberto Vacca
E’ triste: 2 secoli dopo la dichiarazione dei Droits de l’Homme e mezzo secolo dopo le 4 libertà di Roosevelt e la dichiarazione dell’ONU, ancora tocca combattere per la libertà di parola e di religione. Alcuni vogliono censura su Internet. Altri revisionano le battaglie per la libertà del Risorgimento e rivalutano le figure degli oscurantisti. Tutti cercano di imporre le verità assolute di chiese o scuole di pensiero in cui spesso il pensiero è assente. Ricordano l’intellettuale che diceva: “Io sono un libero pensatore!” – e un napoletano gli chiese: “E a cche pienz’?”
Gli oppositori della libertà gabellano le loro fedi come superiori e spirituali e ci diffamano sostenendo che siamo materialisti. E’ il contrario: sono le ortodossìe di ogni tipo a non riconoscere nessun valore dello spirito. Non vedono che l’espressione più elevata dello spirito umano si manifesta quando uno di noi capisce cose nuove, interpreta il mondo (quello fisico, quello ideale della matematica, l’arte, la narrazione, la psiche stessa), riesce a spiegarle agli altri – non quando ripete giaculatorie. Chi ripete formule somiglia ai buddisti che scrivono preghiere su una striscia di carta e la ruotano su un girello: ogni giro vale per una ripetizione.
Nella società che dovremmo creare, le idee circolano liberamente, le scuole sono tante e stimolanti, la qualità dell’insegnamento è preparata e controllata, le invenzioni sono accolte con favore. I casi dubbi si dirimono con esperimenti che ci avvicinano alla realtà. Innovazioni e riforme si tentano con l’ingegneria sociale pragmatica – non si ricorre all’autorità di chi sostiene di detenere ogni verità.
Parlando di attentati alla libertà si pensa agli stalinisti, che falsificavano la storia a ogni passo, o ai nazisti che bruciavano i libri in piazza. Non sono stati i soli. I preti spagnoli nel XVI secolo hanno bruciato tutti i codici Maya, meno tre. Nel 1832 papa Gregorio XVI, nell’enciclica “Mirari vos” (15/8/1832) cita “quella pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita “libertà della stampa” nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare” e ancora “Clemente XIII … nella sua enciclica sulla proscrizione dei libri nocivi afferma che “si deve lottare accanitamente … con tutte le forze, al fine di estirpare la mortifera peste dei libri”.
L’articolo LXXIX del Sillabo di Pio IX (liberato da una doppia negazione che palesa come il cittadino Mastai fosse anche un prosatore mediocre) dice “la libertà civile di qualsivoglia culto, e similmente l’ampia facoltà a tutti concessa di manifestare qualunque opinione e qualsiasi pensiero palesemente ed in pubblico, conduce a corrompere più facilmente i costumi e gli animi dei popoli”.
Galileo è stato riabilitato – come se ne avesse bisogno, ma il magistero cattolico non condanna le proposizioni obbrobriose di quei papi. E purtroppo taluno continua ad ascoltare le opinioni dei cattolici anche se si parla di cose serie come i problemi riguardanti gli embrioni. La questione è complessa: non va discussa qui. Ma uno dei curiosi argomenti addotti concerne il momento in cui l’anima animale e quella vegetativa vengono conglobate da quella intellettiva che è incorruttibile e immortale. Ora il concetto di incorruttibilità è privo di senso a chi cerchi di comprendere la realtà con metodo logico-sperimentale. Somiglia a quelli di inamovibilità e di irresistibilità: non ha senso chiedere “che accade se una forza irresistibile cozza contro un corpo inamovibile?”
Meno di un secolo fa la Civiltà Cattolica (2/9/1905) sosteneva che durante il miracolo di S.Gennaro il suo sangue cambia peso da 987 a 1015 grammi (ma l’esperimento non si controllò mai). La citata enciclica di Gergorio XVI dice anche: “Da questa corrottissima sorgente dell’indifferentismo scaturisce quell’assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza: errore velenosissimo, a cui apre il sentiero quella piena e smodata libertà di opinione che va sempre aumentando a danno della Chiesa e dello Stato.”
Per sdoganare fascisti e comunisti si è chiesto che ripudiassero i loro gravi errori passati. Per essere sdoganati, i cattolici dovrebbero ripudiare queste enormità e accettare che “la ragione umana è l’unico arbitro del vero e del falso, del bene e del male”. Se continuano a negarlo, consideriamoli con rispettoso distacco, ma non prendiamoli sul serio.