I brevissimi 2006 – Il viaggio come inciampo di Silvio Polonioli_Brescia
anno 2006 (Le quattro virtù cardinali – La temperanza)
( una stanza illuminata da una luce direzionale che proviene dalle spalle di
un uomo che sta leggendo seduto su una comoda poltrona. Sulla parete
alla sua sinistra una porta dalla quale provengono rumori di stoviglie che
vengono riposte)
– sto leggendo come a che pagina sono? a pagina 3, sei contenta? no
no!..spiegami perché dovrei andare a pagina 12. non ha senso. Ci deve
sempre essere una logica in ogni cosa che facciamo, anche nel leggere il
giornale. Io non sono uno di quei superficiali che leggono il giornale
soffermandosi solo sui titoli a seconda della loro grandezza, ma me li
leggo tutti e conosco gli autori nel loro stile e nello loro credibilità. Leggo
dalla prima all’ultima pagina e in questo momento la dodicesima non
rientra nella mia logica. va bene va bene. Vado a pagina 12 Ecco, 9, 11 e
12!
Last minute. Cos’è che vuoi sapere? no, non mi dice niente, dovrebbe?
cosa vuol dire che non ho fantasia, sono davanti ad una pagina piena
zeppa di cifre cancellate, sottratte e riscritte, di all inclusive con asterischi,
chiaro indice di inganno, per non parlare del fatto che sono a pagina 12,
fuori da ogni logica! Che fantasia dovrebbe scatenarmi? un viaggio??? No,
per carità.
Dimentichi come al solito tutta quell’ansia nel preparare le valige con
quell’ineluttabile certezza di aver dimenticato qualcosa e sai quando lo
scopri? Non prima di essere centinaia di chilometri da casa. Vogliamo poi
parlare degli acquisti inutili? quali? primo fra tutti lo spazzolino da denti
come se per tutto l’anno fossimo costretti a quelli usati, oppure le scarpe
per la barriera corallina, due anni fa, ti ricordi? Mai usate, infine l’anno
scorso, quel costume intero a fiori che credevi indispensabile per non
urtare la sensibilità nei locali e poi ci siamo trovati nel paradiso dei toplex
e le scarpe da ginnastica, che tutti gli anni prima di partire compri perché
ritieni comode ma che invece in quanto nuove si rivelano sempre
maledettamente scomode. Tutto per una settimana di cosiddetto relax,
spendendo più energie di quanto ne recuperi. No, grazie. Torno a pagina 3
.
Non lo voglio sapere fortunata lei se si è divertita d’altronde Laura vive da
sola, ha un lavoro noioso e il solo prendere un treno la eccita la nostra
non una vita noiosa e normale. Abbiamo un lavoro che ci piace, una bella
casa e viviamo insieme da anni condividendo gioie e dolori. Quale bisogno
abbiamo di finire sballottati su un cammello o di scoprire come si sta sotto
una palma? Forse meglio che sul nostro divano? Non credo! . Ma quale
seguir virtude e conoscenza, i viaggi last minute non sono fatti per
assaporare le altre culture perché si finisce sempre murati vivi in celle a
cinque stelle, in paradisi artificiali e il fuori dal male, il pericolo e tutto ci
entra nella tua finta quotidianità il lavoro a basso prezzo e souvenir
probabilmente made in China.
Te lo dico io cos’è un last minute: un inciampo! Hai capito bene, un
inciampo. Vedi, tutti noi organizziamo la nostra vita in modo tale che il
tragitto della quotidianità on abbia ostacoli. Sappiamo a che ora alzarci per
non essere in ritardo, cosa dire per non essere fraintesi, dove guardare per
non essere sorpresi. Ecco perché un viaggio come un inciampo alla nostra
quotidianità cerchiamo in un elevato tasso di imprevisto ti dirlo più come
dopo un inciampo la gente intorno si divide in due categorie; quelli che
accorrono per aiutarti e quelli che si coprono il viso per ridere. Hai
presente il nostro viaggio in Egitto? Ci hanno proposto l’imperdibile
snorkeling sulla barriera corallina. Ho fatto presente che non ero un abile
nuotatore, anzi che quasi non so nuotare, ma loro che hanno risposto?
nessun problema, la muta la terra galla. No, non è affatto vero ti ricordi
quando alla fine mi sono arenato sulla barriera corallina, come accade alla
balene che si arenano sulla spiaggia perché hanno perso l’orientamento?
Uscii dall’ acqua come se mi fossi rotolato su del filo spinato, l’imprevisto,
ed ecco, davanti a me le facce di chi, autoproclamatosi esperto di ferite da
corallo, voleva versami sopra dell’aceto o qualche altra diavoleria e quelle
di chi giravano le spalle e ridevano. Un inciampo, si, graffi sul corpo
compresi, anzi, all inclusive! Adesso torno a pagina 3, nella logica delle
cose sai che ti dico, andiamo, andiamo a letto.
che fai, scusa, ma dove stai andando con quella valigia? Partendo? ed io?..
cosa vuol dire che resto a casa? ma no, fermati, parliamone .-
( come se parlasse tra se) Se n’è andata. E partita. Ora il dilemma
è se seguirla e affrontare un viaggio e quindi inciampare o starmene da
solo. Anche questo per un inciampo nella mia quotidianità C’è qualcosa
che sfugge alla mia razionalità Non è forse chiaro a tutti che la diversità la
novità dell’imprevisto che ci spaventa, ci fa paura, che non ci piace e che
ci imbarazza? Allora sono nel giusto, con la mia normalità la mia
immobilità la mia stabilità. Eppure non piaccio, non ho veri amici se non
nella superficialità. Hei come stai? . A dire il vero lei è l’unica persona che
mi abbia amato per quello che sono e ora se n’è andata è partita.
partire viaggiare ma tutto così buio. Buio. L’inizio di ogni uomo in fondo
non è che un viaggio dal buio, il primo, attraverso un ventre dal quale si
esce lividi e sanguinanti, proprio come dopo un inciampo. Poi ad ogni
passo segue un inciampo. Devo decidermi a deviare sui sentieri degli altri,
capire che camminiamo sulla stessa terra mentre invece se tracciamo
piccoli solchi adatti solo ai nostri piccoli piedi il mondo ci girerebbe
sempre più distante
la porta deve essere lei
– ciao, che spavento sei ritornata hai solo dimenticato il
passaporto? fermati, parliamone ascoltami: io non ho mai viaggiato per
paura. Temevo che la mia quotidianità diivenisse insopportabile, si
svuotasse dal senso del vivere e al ritorno di un viaggio venissero meno le
mie certezze. Ora capisco che non lo so perché una parte del viaggio che ci
rimane dentro, ci fa crescere, a volte compressa in un gesto
apparentemente insignificante, altre volte in un immagine sbiadita, ma
solo in quei frammenti di vita in cui abbiamo toccato ciò che è diverso da
noi e l’abbiamo apprezzato per quello che è solo allora abbiamo reso
possibile il non essere annullati nell’immensità dell’universo perché ci
scopriamo unici e allo stesso tempo così simili figli di quell’identico primo
viaggio bene, partiamo ma non oggi, non stasera devo comprare lo
spazzolino da denti e le scarpe da ginnastica e poi devi darmi il tempo di
organizzarmi davvero, partiamo, ma ancora non ce la faccio a cadere ad
occhi chiusi anch’io ti amo va bene vengo . Vengo subito a letto.