I brevissimi 2006 – La luna giusta di Pamela Rigamonti_Pescate(LC)
anno 2006 (Le quattro virtù cardinali – La temperanza)
C’era una volta un pollo che amava molto fare il consulente e stare in
mezzo alla gente.
Questo pollo non andava a cercare clienti, non chiedeva di essere pagato,
non insisteva per imporre il suo parere.
Semplicemente, adorava mettersi a disposizione degli amici quando questi
avevano bisogno di supporto morale o di una piccola spinta nella direzione
che non avevano il coraggio di prendere e, specialmente, gli piaceva ridere
e sentire risate di buonumore.
Ascoltava attentamente tutto ciò che il “paziente” aveva in cuore e poi gli
rispondeva: “vedrai, con la luna giusta, potrai fare tutto quello che vuoi”.
Era davvero paziente questo buon pollo. Raramente perdeva le staffe e
quasi sempre trovava un motivo per ridere e far ridere.
Conobbe poi una fidanzata, questo buon pollo, che rideva delle proprie
soddisfazioni e lo subissava di dilemmi e dubbi quando era tormentata. Il
pollo ascoltava sempre con diplomazia e poi le rispondeva calmo “vedrai,
con la luna giusta, potrai fare tutto quello che vuoi”.
Ma aveva due difetti questa polletta deliziosa: non aveva il coraggio di
lasciar parlare il compagno dei propri dubbi e dei propri dilemmi e pareva
non decidersi mai a programmare un’unione impegnativa e un futuro
insieme al caro pollo.
Pollo aspettava, ascoltava le lamentele della polletta e tentava di portare
avanti le sue amicizie, nonostante buona parte delle lamentele della
compagna fossero proprio sui troppi sorrisi e i favori che pollo concedeva
ad altri anziché rivolgerli solo ed esclusivamente a lei.
Poi decise che forse poteva cambiare, adeguarsi alla bella polletta. Allora
per amor suo cominciò ad allontanarsi dagli amici e dai suoi piaceri e si
dedicava solo ad ascoltare la sua adorata polletta.
Tante cose interessanti gli raccontava, la sua polletta, tante belle curiosità,
ma anche tanti problemi e ansie.
Una fatica faceva, il povero polletto! Non sapeva come scaricare la propria
tensione, non aveva più il coraggio di rispondere il suo “vedrai, con la luna
giusta, potrai fare tutto quello che vuoi”. Non riusciva a togliersi dalla
testa che gli amici erano persi, che la compagna pensava a sé e mai a lui,
che era stressato, insoddisfatto, triste, si sentiva solo….
Aveva cominciato a dirlo a sé stesso “vedrai, con la luna giusta, riuscirai a
fare tutto quello che vuoi”…ma le lune passavano e non sembrava mai
arrivare quella giusta.
La polletta lo guardava e lo vedeva sempre più malato. Sentiva che in
parte era colpa sua, ma non aveva il coraggio di chiedergli cosa poteva
fare perché temeva di non saper sopportare poi l’impegno.
Intanto le lune passavano, da vuota a piena a vuota nuovamente e il quieto
pollo sembrava impassibile a tutto ormai, tranne durante le sfuriate
spaventose dove tutto tornava importantissimo e chiaro…almeno per lui.
Anni ormai erano passati da quando pollo e polletta si erano conosciuti,
ma nulla ancora li portava su una strada unita che gli potesse permettere
di poter condividere la bellezza di un pollaio comune e di potersi
scambiare reciproche, profonde, tenerezze come lui desiderava…
La polletta sembrava cotta di lui. La pazienza di cui ormai anche la
compagna era capace di fronte alle sfuriate di pollo e tutti i bei gesti che
spesso gli dedicava erano un buon motivo di fiducia. Ma allora cos’è che
non andava?!
Il disperato pollo proprio non se lo spiegava e tornava costantemente a
ripetere a se stesso “vedrai, con la luna giusta, potrai fare tutto quello che
vuoi”.
Lo diceva ad alta voce, fingendo che polletta glielo sussurrasse
accarezzandogli le penne…”vedrai, con la luna giusta, potrai fare tutto
quello che vuoi”.
Correva il loro decimo anniversario. Da dieci anni si conoscevano…
Polletta aveva preparato una tavola deliziosa e un’atmosfera romantica nel
suo piccolo pollaio e aspettava…
Era stabilito da tempo che quel giorno si sarebbero visti lì a quell’ora, ma
pollo non entrò mai più in quel piccolo pollaio.
Polletta quella sera stessa sputò verso la luna…ma riuscì soltanto a colpire
la sua bella tovaglia a cuori.