Cosa succede sulla collina di Serra Rifusa?
Il Gru-ccione (merops apiaster) è un variopinto uccello dell’ordine dei coraciformi nella famiglia dei meropidae. Secondo alcuni il Gruccione si contende la fama del piumaggio europeo più bello tra il martin pescatore e la ghiandaia marina. Il Gruccione è un migratore che sverna in Africa, giunge da noi, insieme ad altri uccelli migratori, con l’inizio della primavera per compiere la sua missione, vale a dire quella di riprodursi. Possiede un volo graziato molto simile a quello delle rondini. Il suo habitat ideale è la campagna aperta. Vive in gruppi relativamente numerosi e nidifica lungo le scarpate verticali di terreni composti di sabbia e argilla o lungo le rive dei fiumi. Il Gruccione è un grande divoratore di insetti che spesso avvista dal su posatoio. Arriva tra marzo e aprile e si riproduce a maggio, per poi ripartire a settembre. Una volta formata la coppia e scavato il nido, sia il maschio che la femmina covano le uova ( di norma dalle 5 alle 8 uova) per circa 20 giorni. Sono oramai alcuni mesi che ci fanno compagnia volando in alto sulla collina di Serra Rifusa, mescolando il loro cinguettio inconfondibile con il rumore delle betoniere, scavatrici e il via vai dei camion pieni di terreno da smaltire chi sa dove. Da anni la collina di Serra Rifusa è sotto attacco delle ruspe e dal cemento. Dopo aver consumato le pendici meno acclivi negli anni ottanta, l’aggressione della rendita edilizia si è spostata sulla parte più alta e instabile della serra. Dopo i peep degli anni settanta e ottanta, Acquarium e Arco degli anni novanta e duemila, le trasformazioni di oggi riguardano il piano di lottizzazione Giada. Domani arriverà il piano casa e chissà quando si fermeranno. Cosa pensano i nostri uccelli di queste trasformazioni non lo sapremo mai. Per quest’anno la grande famiglia del Gruccione ha ancora potuto nidificare e riprodursi senza grossi problemi sopra la collinari Serra Rifusa, chissà se l’anno prossimo dovranno cambiare casa.
Tra le tante serre, cioè colline digradanti da Nord a Sud, che fanno da corona alla città di Matera vi è Serra Rifusa. A livello popolare la serra, in passato, indicava la collina, l’altura, costituita da argille plioceniche coronate qua e là da cucuzzoli di sabbia e conglomerati. In molti casi i fianchi di queste serre sono caratterizzati da versanti abbastanza ripidi o squarciati da veri e propri burroni. L’aggettivo Rifusa o meglio Aurifusio come è scritto nei vecchi documenti è in relazione al fatto che in alcuni di questi luoghi vi era una speciale sabbia, sparsa di cristalli di mica dalla caratteristica lucentezza. Del resto alle spalle della collina di Serra Rifusa vi è la collina di Monte d’Oro che ha derivato il proprio nome dallo stesso motivo. Dalla cartografia del 1919 si coglie il tratturo lungo il crinale della serra che collegava monte oro per poi proseguire per le Matinelle. In passato questi territori sono stati interessati da presenze di comunità di cacciatori del paleolitico. La presenza di piccole sorgive d’acqua intorno alla collina ha consentito l’utilizzo agricolo intensivo dell’intera area con orti e alberi da frutta, parchi di oliveti e mandorli con esemplari anche di grandi dimensioni. Serra Rifusa, oggi ,al pari di altre colline sulle quali si è adagiata la città nuova, è stata completamente urbanizzata.