La visita dell’associazione Energheia alla struttura Ndugo Mdogo (Piccolo Fratello) nella baraccopoli di Kibera a Nairobi_Kenya, gestita dalla Ong Amani di Milano
Piccolo Fratello_
Piccolo Fratello, in Kiswahili Ndugu Mdogo, è un progetto composto da tre strutture con finalità differenti:
1. La casa famiglia di Kerarapon
La casa, che si trova a Kerarapon, località agricola a circa 15 chilometri dal centro di Nairobi, ospita 40 ex bambini di strada, accolti da tre famiglie keniane che li aiutano a crescere e a diventare grandi lontano da una vita fatta di stenti. Un team di persone qualificate si occupa di seguire passo dopo passo la crescita dei singoli bambini, dal loro percorso scolastico fino al ripristino dei contatti con i loro parenti, così che il percorso di riabilitazione venga fatto secondo le necessità, i tempi e i bisogni di ciascun bambino.
2. Il Drop-in a Kibera
Si tratta di un centro di prima accoglienza e soccorso (riparo per la notte e distribuzione di pasti durante il giorno) per tutti i bambini che nell’immenso quartiere di Libera sono ancora costretti a sopravvivere senza la cura e l’affetto di un adulto. Il Drop-in è gestito da due educatori di strada già esperti che qui possono stabilire un primo punto di contatto con i bambini di strada. Durante la settimana vengono accolti circa 30 bambini che possono frequentare la casa durante i giorni stabiliti, in cui ricevono un pasto caldo, la possibilità di lavarsi, giocare e avere un aiuto. Attraverso questa casa, si vuole rendere più semplice il futuro ingresso nella casa famigli di Kerarapon.
3. Centro di Formazione per Educatori di Strada
Shalom Formation Centre è la terza struttura del progetto. Il suo scopo è sostenere le persone che hanno le motivazioni per dedicarsi a questo lavoro e fornire loro una formazione a livello professionale. Il centro si trova presso la Shalom House.
Drop-in
Il Drop-in di Ndugu Mdogo offre riparo, cure e protezione ai bambini di strada e agli orfani. Il Centro, situato a Libera, è stato inaugurato nel 2005.
Il Drop-in ha permesso di stabilire un contatto profondo e permanente con la realtà in cui vivono i bambini di strada e ha quindi avuto, fin dall’inizio, la funzione di accoglierli in un ambiente che li proteggesse mettendoli in contatto con educatori ben preparati. Questa casa, infatti, è soprattutto un centro di prima accoglienza, un “rifugio” per quei bimbi che durante la loro giornata non hanno punti di riferimento. I bambini una volta conosciuti dall’educatore, possono frequentare la casa durante giorni stabiliti, trovare cibo, lavarsi, giocare, guardare un film in compagnia.
A seguito del trasferimento di alcuni di questi bambini in forma residenziale presso la casa di Ndugu Mdogo, a Kerarapon ( a pochi chilometri dal centro di Nairobi), ance le strategie del Drop-in Centre sono state riviste e si sono orientate verso un maggior contatto con la vita dei bambini nelle baraccopoli adiacenti (soprattutto Kibera). Gli educatori hanno iniziato a passare più tempo direttamente in strada, in stretto rapporto con la vita dei bambini. L’idea di fondo è quella di farsi conoscere e col tempo conquistare la fiducia dei piccoli per poterli invitare sempre più spesso e sempre più numerosi nei Drop in Centre. Il passaggio importante è inserire i bambini in una struttura all’interno della quale ci sono regole da rispettare. Durante questi primi anni di attività del centro, si è notato un cambiamento positivo del comportamento durante il loro processo riabilitativo. Hanno imparato a costruire relazioni sane e a relazionarsi con altri all’interno della Comunità. Sono state stabilite delle relazioni con molte organizzazioni che si occupano dei diritti dei bambini e intorno a Libera e sono state rafforzate quelle all’interno della Comunità.
[AFG_gallery id=’111′]
Missing gallery end-tag.