I brevissimi 2005 – Il mare nelle vene di Elena Magni_Monza
anno 2005 (I sensi – Il sesto senso)
Mio marito si sentiva un po’ pirata. Lo ripeteva sempre. C’è un corsaro, tra i miei antenati. Nelle sue vene scorreva il mare. Avevamo risparmiato una vita per quella crociera. Il nostro primo viaggio. Destinazione Tortuga.
Mio marito era davvero un pirata. Appena mise piede sulla passerella, la superstizione agitò il suo mare. Sapeva per istinto che una donna a bordo porta sfortuna. Lì, su quella nave, ce n’erano centinaia. Di certo non avrebbe potuto buttarle tutte a mare. Il codice della pirateria non lo avrebbe scagionato nell’anno Domini duemilaerotti.
Decise di buttarne una soltanto, per scaramanzia. Casualmente, scelse me. Mio marito aveva ragione. Le donne a bordo gli hanno portato sfortuna. Infatti, il tesoro del suo antenato l’ho trovato io, sull’isola sperduta che adesso è mia. Dove si trovi mio marito ora, non lo so. Ho la sensazione, però, che nelle sue vene il mare non scorra più.
Torno spesso qui, sull’isola del tesoro, con la nave che adesso è mia. Vorrei fermarmi più a lungo, ma tocca a me continuare la tradizione di famiglia. La nave mi aspetta, alla fonda, nella baia e nelle mie vene l’alta marea sale. Domani salperò. Devo arrembare la vita.