I documenti della Biblioteca intesi come “beni comuni”.
_Dora Staffieri, Direttrice Biblioteca “T. Stigliani” – Matera.
L’idea di rendere accessibili tutti i documenti della Biblioteca, intesi come “beni comuni”, è il sogno di ogni bibliotecario che lavori in una struttura pubblica, il quale però si scontra quotidianamente con una realtà meno prosaica.
La proposta di Energheia di digitalizzare alcuni testi cartacei in nostro possesso è stata quindi da noi accolta con particolare entusiasmo, convinti che l’opera svolta dal volontariato spesso sopperisce alle lacune del pubblico.
Questa collana di e.book promossa dall’associazione diventa quindi la “nostra collana” perché tutti potranno visionare documenti di storia locale e non, che non possono essere prestati in forma cartacea perché vecchi, deteriorati e preservati per la conservazione.
Per noi la diatriba “digitale sì o digitale no” non ha ragione di esistere, se si ha ben presente che il digitale allarga le conoscenze ma, come dice bene Vint Cerf, inventore del protocollo tcp/lp, uno dei padri di internet, se non si trova una soluzione alla conservazione digitale, il XXI secolo sarà “un buco nero perché affogherà nel mare magnum dei bit in putrefazione”.
Ed ecco allora che il ruolo delle Biblioteche non può essere sottaciuto, perché, tra le altre attività, continueranno a conservare per i posteri l’eredità culturale di ogni epoca.
E poi noi siamo convinti che molti, dopo aver letto e.book, avranno voglia di leggere il testo originale in uno spazio fisico e contemplativo quale offrono le Biblioteche e queste non saranno in pericolo, come spesso si sente affermare, fino a quando assolveranno il loro compito di offrire informazioni gratuitamente per tutti, senza lasciare al mercato il compito di rispondere ai bisogni conoscitivi delle persone.