Biglietto vincente, Andrea Carbone_Torino
Vincitore Premio Energheia Cinema 2024, un soggetto per un cortometraggio.
È una mattinata di normale amministrazione nella vita di Andrea, e soli dieci minuti a piedi
separano l’abitazione dal suo ufficio lavorativo.
Le sue gambe proseguono lungo il marciapiede del corso principale, dove all’angolo della
strada è situata una tabaccheria. Qualche istante prima che Andrea superi il negozio, un uomo
impettito fuoriesce dalla tabaccheria; il suo nome è Mario, e sta parlando al telefono con un
amico circa la sua delusione nel non aver azzeccato i risultati del calcioscommesse. I toni
sono esagitati e nello stesso momento in cui Mario lascia la tabaccheria, dalla sua tasca si
sfila accidentalmente un gratta e vinci. Andrea passa di fianco all’uomo in quell’esatto
frangente, notando con la coda dell’occhio la caduta della scheda dai pantaloni del signore.
Chinatosi a raccogliere il biglietto, Andrea pare conoscere le regole del suddetto gioco e
sembra non maneggiarlo per la prima volta. È la tipologia “Il Miliardario”, con una massima
vincita di cinquecentomila euro. Dopo un’attenta analisi, Andrea ne è sicuro: il biglietto che
ha recuperato non è solo vincente, ma contiene anche i cinquecentomila euro del massimo
montepremi. Le gambe di Mario sono lontane una ventina di metri e mirano in direzione
contraria a quella di Andrea, che non può non pensare a quello che ogni persona, anche per
un millesimo di secondo, considererebbe. Perché ridare indietro quel gratta e vinci? Andrea,
però, sa che non ci dormirebbe la notte con la consapevolezza di aver commesso uno sgarro
di tale portata, e pochi secondi dopo richiama ad alta voce l’attenzione dello sfortunato
signore. Mario si volta in direzione di Andrea, intento a spiegargli perché lo abbia chiamato,
oltre a fargli notare che il gratta e vinci atterrato sul marciapiede sia un biglietto vincente.
Mario, scortesemente, dice di non essere uno stupido e di aver già verificato l’ipotetica
vincita. Andrea non demorde, e spiega passo per passo il meccanismo del gratta e vinci.
Mario è ipnotizzato dalle parole dell’uomo di fianco a sé, e terminato il discorso, gocce di
sudore colano dalla sua fronte e il cuore batte come uno strumento a percussione. Ripreso il
suo biglietto, Mario fissa a bocca aperta Andrea e un istante dopo si fionda in tabaccheria per
riscuotere il premio. Le urla di gioia risuonano su tutto il quartiere, mentre ad Andrea
neanche un grazie.
È il tripudio della bella vita, adesso, per Mario. Tornato a casa, telefona a tutti i suoi amichetti
ludopatici per vantarsi del suo doppio colpo di fortuna. Si chiede come quell’uomo, Andrea,
possa aver pensato di compiere un gesto simile quando dinanzi a lui c’erano cinquecentomila
euro. Lo definisce un mentecatto e si prende gioco di lui al cellulare con la sua combriccola,
pensando a quanto avrebbero corso veloce se si fossero trovati al posto suo. Il giro di
telefonate termina con l’organizzazione di una gita in barca e della richiesta di qualche
gruzzoletto di soldi da parte di altri assidui scommettitori.
Intanto, Andrea è tornato a casa: è pomeriggio tardo e a quell’ora, come ogni giorno, in casa
sua regna il silenzio assoluto. Mentre si cucina uno spuntino, accende la televisione per
guardare il suo film preferito: “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, poi, si mette a
tavola e si gode il momento di tranquillità. Tuttavia, i momenti più spensierati sono sempre
destinati a durare poco, e il portone di casa si apre improvvisamente. Quattro piccole
gambette si muovono di corsa in direzione del loro papà, abbracciandolo e soffocandolo di
baci. A seguire, una donna entra in salotto con aria triste, mostrando un gratta e vinci
perdente ad Andrea. Niente da fare, neanche questa volta hanno vinto. L’uomo va incontro
alla sua dolce metà, le dà un bacio e stringe forte le sue bimbe, mentre dolci parole
fuoriescono dalla sua bocca.
“Siete voi il mio biglietto vincente”.