Cercare il Sole. Dopo Fukushima.
di Nunzio Festa_
Una breve recensione al libro Cercare il Sole. Dopo Fukushima, di Mario Agostinelli, Roberto Meregalli, Pierattilio Tronconi, prefazione di Riccardo Petrella, introduzione di Enrico Panini, Ediesse (Roma, 2011).
Recentemente, e anche prima che s’avvicinasse il termine del referendum del 12 e 13 giugno 2011, su giornali e riviste s’è cominciato a parlare di libri utilissimi che sono capaci di darci argomentazioni utili, corredati da chili e chili di dati puntualmente analizzati, sul nucleare. Ma, nonostante ammettiamo esistano diversi altri saggi di valore, è molto probabile che avendo fra le mani “Cercare il Sole” non rimane alcun dubbio legato ai temi. Che la ricerca è precisa, più che rigorosa. Perché il lavoro degli esperti, ovvero autori che da anni studiano e lavorano nel settore energetico, cioè tre delle personalità più autorevoli che si possono trovare in Italia, è finalizzato a non lasciare zone grigie. Agostinelli, Meregalli, Tronconi, ognuno proveniente anche da esperienza che hanno letto e leggono la società passando per il mondo del Lavoro, di lavoratrici e lavoratori, marcano come il saccheggio dei beni comuni, a partire da energia e acqua, in nome della Krescita e dello Sviluppo contrario al progresso, non è “dimostrazione di saggezza”: come non è saggio continuare “il saccheggio del futuro della vita ricorrendo all’energia nucleare”. E il bello, per così dire, risiede nel fatto che lo studio è addirittura aggiornato a “Dopo Fukushima”. Quasi che la data della grande, ultima, inattesa (?) tragedia subita dal Giappone possa esser non spauracchio e/o motore di fobie, ma invece punto di partenza per un nuovo corso storico dell’umanità. Storico in quanto frutto del ragionamento, delle riflessioni e degli sforzi, delle comunità mondiali. La tesi, quindi, è semplice. Dunque non ci si può sbagliare. Per creare le condizioni che portino a un domani, è obbligatorio trasformare i programmi mondiali d’investimento. Abbandonando completamente, un giorno, le fonti inquinanti e non rinnovabili. E per dare risposte, per una volta concrete, ai problemi di disoccupazione, inoccupazione, perdita di lavoro portati prima dopo e durante le crisi. Non a caso, inoltre, l’introduzione a questa bibbia laica che dovrebbe essere vista e rivista dagli ambientalisti, letta e riletta dalle persone che possiam definire comuni è scritta dal sindacalista cigiellino Panini. Mentre la prefazione redatta da Petrella, ex presidente di Acquedotto Pugliese e soprattutto esperto mondiale su acqua e beni comuni, ovviamente non può che collegare la necessità di tutelare l’energia, in quanto bene da sempre sotto i piedi delle multinazionali, agli altri elementi vitali del pianeta. A cominciare dall’acqua. E’ molto confortante, infine, che a mo’ di sezione aggiunta alle pagine già fitte fitte e piene d’informazioni dalle quali ormai non è più tempo di prescindere, infatti in ogni microbo di universo si cerca di fare energia a discapito delle popolazioni, un sunto delle ragioni del referendum. Righe utilissime a chiarire, nel dettaglio, su cosa ci si deve recare a esprimere. Un’opera civile.