Ci si innamora di Matera perché è una contraddizione che ti confonde, di Alessandro Manzi
_La prima volta che visitai Matera, in una breve sosta di poche ore di ritorno da una vacanza in Puglia, me ne innamorai subito. Prima l’avevo vista solo nei film. Passeggiando nei Sassi , capii subito perché molti registi l’avevano scelta come set cinematografico.
Ci si innamora di Matera perché è una contraddizione che ti confonde e ti affascina come una donna selvaggia e, al tempo stesso, raffinata.
Attraversa tutto il tempo, ma resta fuori da questo, sospesa.
Sospesa come un sogno, però un sogno vero, fatto di “materia”, appunto, materia dura come lo sono i suoi Sassi, il suo dialetto, la sua storia.
Ti guarda dolce alla sera, adagiata come un presepe senza cometa, e ti invita a dormire il tuo sonno bambino, ma non esita a inquietarti l’animo e lo sguardo, quando le prime luci del giorno svelano l’abisso della sua gravina e ti sorprende, infine, quando ti svela vere opere d’arte custodite dentro le sue grotte buie che hanno custodito a lungo anche le bestie, perché sono state chiese e stalle insieme.
Ho un solo rammarico: non conoscere il suo dialetto, gutturale e senza vocali, dunque unico anch’esso. Avrei voluto infatti ringraziarla nella sua lingua per il Premio che ha voluto riconoscermi.
Già, perché l’ultima volta che sono venuto a visitarla è stato per partecipare come finalista alla serata conclusiva del Premio Letterario Energheia.
Ho avuto modo così di conoscere un po’ anche la sua gente, in particolare persone che, condividendo la bellezza e l’arte in tutte le sue forme (letteratura, musica, cinema) animano con passione e competenza la vita culturale della città con una associazione il cui nome, Energheia, è già un programma e aiuta a capire perché Matera sia divenuta capitale europea della cultura per il 2019.
Arrivato soltanto la sera che precedeva la cerimonia di premiazione, nel breve spazio di due giorni, ho assistito alla presentazione del libro “Una donna” di Annie Ernoux, alla proiezione di due corti cinematografici realizzati dalla stessa associazione e ispirati a due racconti premiati lo scorso anno, ho partecipato ad un laboratorio di scrittura creativa e, infine, alla cerimonia di premiazione, solo alcuni dei numerosi appuntamenti in calendario nella settimana del Premio.
Per questo voglio rivolgere a Matera e all’associazione Energheia un abbraccio ideale, perché se vincere un premio è sempre gratificante, vincerlo a Matera è un’esperienza unica e indimenticabile.