Da Matera l’appello per l’Europa lanciato dallo scrittore Santiago Eraso a difesa dei valori europei
Si è chiuso con un appello al mondo intellettuale – con primo firmatario Santiago Eraso, scrittore e Accademico di Spagna -, la ventiquattresima edizione del Premio Energheia.
Nel corso dell’incontro promosso dall’associazione materana sul tema: Europa, crisi e cultura l’ospite spagnolo si è soffermato su come oggi la cultura venga percepita come solo evento, produzione culturale con il fine ultimo del denaro. Invece a suo dire la stessa debba tornare alla sua valenza primordiale, al suo valore antropologico e debba essere fonte di confronto tra gli individui, al di là delle diverse frontiere e linguaggi. Occorre un nuovo modo di valutare la storia anche alla luce dei nuovi egoismi e nazionalismi che minano alla base un pensiero trans mediale tra i singoli individui. Oggi, a suo dire non ci separano le lingue, le distanze o le tradizioni quanto la differenza tra ricchi e poveri, tra chi ha accesso alla cultura e chi no. È qui che occorre invertire questa tendenza ponendoci dal lato di chi osserva i nostri modi europei di vivere e del nostro pensiero. Ogni limite, ogni confine viene inevitabilmente superato, la storia ne è testimone. Quel noi che è impaurito dallo straniero e che ci porta ad un rifiuto al confronto diventa sempre più maggioranza e crea una comunità più debole e indifesa, fuori da ogni autodeterminazione sociale e culturale della figura umana. È quel noi, quella comunità che dobbiamo rivalutare, facilmente influenzabile da slogan e risentimenti, consentendone una crescita culturale e fornendo i giusti mezzi – equità sociale, miglioramento condizioni di vita -, e che sono le uniche parole per rendere possibile quel confronto costruttivo con l’altro, quel dialogo indispensabile all’intero noi, inteso come comunità. L’unico modo per poter uscire da questa situazione è quella di investire nella cultura e quindi nell’uomo sociale.
Al termine dell’incontro, associandosi all’appello agli uomini di cultura lanciato nel mese scorso dal filosofo Massimo Cacciari e firmato da diversi intellettuali italiani, ha promosso il documento Matera per l’Europa partendo dalla constatazione che da una città che il prossimo anno diverrà capitale europea della cultura debba giungere un segnale forte e deciso sul tema della cultura e ponga al centro la figura dell’uomo nella sua interezza.
La serata, infine, si è conclusa con il concerto del chitarrista americano Lee Ranaldo nel Giardino del Museo Ridola, in una serata indimenticabile per gli spettatori giunti da diverse parti dell’hinterland materano, iniziativa promossa in collaborazione con Time Zones di Bari e il Polo Museale di Basilicata.