Due libri a confronto
di Nunzio Festa
Washington massonica. Guida ai segreti, simboli e cerimonie. L’origine della capitale americana_ di James Wasserman, traduzione di Michele Ulissi Lipparini, con fotografie, Gaffi (Roma, 2011),.
101 storie su Mussolini che non ti hanno mai raccontato_di Marco Lucchetti, Newton & Compton (Roma, 2012)
Questa lettura comparata, probabilmente, vi metterà in stato di confusione. Non capirete, molto probabilmente, perché affianchiamo due testi apparentemente così distanti, che oltre a parlare d’Italia e Usa, parlano, innanzitutto, di due personaggi che molto differentemente e con diverse azioni hanno caratterizzato l’epoca nella quale vivevano e il futuro che avevano davanti, George Washington e Benito Mussolini insomma; e, quindi, per dovere di chiarezza spieghiamo le ragioni della scelta, tanto per cominciare. “Washington massonica” e “101 storie su Mussolini che non ti hanno mai raccontato”, ciascuna a loro modo, prendono in analisi e sotto analisi la storia per porre interrogativi obbligatori per il presente. Inoltre, sia Wasserman che Lucchetti, e ognuno a proprio modo, sono ‘massoni’. James Wasserman nel 1976 entrò nell’Ordo Templi Orientis (O.T.O.), fondando all’interno dell’ordine la terza loggia dello stesso, la TAHUTI; Marco Lucchetti è ufficiale della riserva e benemerito dell’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Se il primo s’è interessato principalmente del sistema illuministico-scientifico di Aleister Crowley, il secondo è appassionato di storia militare e uniformi. Passioni e studi, possiamo quindi dire, molto simili per scelta ideale allo loro base, oltre che ovviamente convergenti. Il libro di Wasserman, tradotto egregiamente da Lipparini a servizio d’una interessante collana d’Alberto Gaffi, che come potrete vedere mette insieme città come, per spiegare, Siena e Washington D.C., è dotato d’un corallalio fotografico che non fa da appendice alla scrittura divulgativa e di divulgazione ma è ramo dell’albero che sperimenta le vie della capitale statunitense. Le strade fisiche e ideali che l’hanno vista mentre questa veniva eretta. L’indice dell’opera è chiaro: Nascosto in piena luce, La massoneria e la causa della libertà dell’uomo, La progettazione massonica di Washington D.C., Una passeggiata per la capitale, L’area del Campidoglio, Union Station, Judiciary Square, Il triangolo Federale ecc. Il primo capitolo del libro prende il titolo dalla definizione usata dall’autore per descrivere “il simbolismo esoterico e occulto del sacro spazio di Washington”. E l’epilogo è la rappresentazione della sua patria da parte d’un saggista formato nella fede del suo dio e ai valori della conoscenza. Un esempio, aggiungeremmo, di patriottismo. Firmato da un americano doc, almeno così leggiamo. Però il meglio della ‘guida’ lo raccogliamo nell’esaustiva definizione della fratellanza massonica, sintetizziamo, fra nove firmatari della Dichiarazione d’indipendenza, tredici firmatari della Costituzione e ben 14 dei presidenti degli States, e nella definizione precisa delle immagini pittoriche che fanno di Washington e d’alcune sue invenzioni (il dollaro su tutte) una particolarità mondiale. Tasselli che formano un saggio che veramente: “illumina d’inedita luce quelle spiritualità che hanno prodotto il momento costitutivo” degli Usa. Non dimenticate, insomma, il Bush che nomina e rinomia dio. Non prima d’esser tornati, chiaramente, sul padre George Washington.
Qui, insomma, si narra d’una certa idea di “democrazia”. Mentre Lucchetti, di contro, deve riprendere le redini dei tanti discorsi e delle posizioni che agivano contro quella visione, seppur occidentale di democrazia. Ché Marco Lucchetti, infatti, deve rileggere un frangente di fascismo. Al fine di raggiungere l’obiettivo che si pone, cioé di scovare nei resti del duce coordinate di momenti che possono suonare addirittura inedite ai più. Il primo compito dell’autore, quindi, non può che esser la riscrittura della “sua parabola politica, dagli esordi come socialista e anarchico alla sua trasformazione in accanito interventista, dalla costituzione dei sasci di combattimento alla tragica evoluzione in dittatore e all’epilogo in piazzale Loreto”. M. Lucchetti sotto questi riflettori trova però le trasformazioni del Paese durante il Ventennio: “perché, per capire l’Italia di oggi e i valori da cui nacque la nostra democrazia, non possiamo prescindere dalla conoscenza di chi, per vent’anni, la tenne sotto il giogo della dittatura”: Benito Amilcare Andrea Mussolini. In un angolo anomalo della collana più varia della Newton Compton. Il sottoscritto, per dire, già aumentato di cultura dalle osservazione di James Wasserman, non sapeva che Mussolini da giovanissimo aveva iniziato ad accoltellare ma, soprattutto, quante migliaia di libici fece veramente ammazzare.