Francesco Paolo Volpe, Esposizione di talune iscrizioni esistenti a Matera e delle vicende degli Ebrei nel nostro Reame, 1844
Alcune iscrizioni in lingua ebraica osservate nella Cattedrale di Matera offrono al Volpe l’occasione per tracciare, a grandi linee, la storia della presenza degli ebrei nelle regioni meridionali.
“… fin dal IV secolo occupavano la Puglia e la Calabria, vivendo insolentemente, e cagionando non poca confusione e detrimento alla nostra religione”.
Nella sua “esposizione” il Volpe ricorre a fonti autorevoli – come il Muratori – e a fonti più controverse, come quando accenna, per esempio, alla morte cruenta, per mano degli ebrei, di Pietro Cathin da S. Andrea della Marca, “poscia ascritto al novero de’ Beati”.
Tra le molte le notizie riportate, quella riguardante i primi passi della stampa a Napoli nel 1473, sotto il regno di Ferdinando I d’Aragona, e l’insediamento in Ortona, nel 1500, della tipografia di Geronimo Suncino “i cui caratteri greci, latini, ebraici, ed arabici siano di una bella forma quadrata e grande, con lettere maiuscole, distinti con virgole e punti, cosa non troppo comune in quel tempo”.
L’interesse di questo saggio dipende anche dalla testimonianza che offre – a metà Ottocento – sul tormentato rapporto tra cristianesimo ed ebraismo.