Il cuore illuminato_Dina Makkouk, Tripoli(Libano)
_Racconto vincitore Premio Energheia Libano 2011.
Traduzione di Cristina Foti
La Torre, il Diavolo e la Ruota della Fortuna. Tatiana osservò attentamente l’espressione di Nour e proclamò: “Le carte dicono che hai subìto una perdita, forse a causa della fine di un rapporto con qualcuno, attualmente sei nel bel mezzo di una passione mal indirizzata, ma fra un pò ci sarà una svolta nel tuo destino e le cose inaspettatamente volgeranno al meglio”.
Il verdetto di Tatiana lasciò Nour senza parole. Lei non era venuta fin lì per sentirsi dire questo. Ma non poteva protestare: conosceva le regole dei tarocchi.
“Sai Nour, le risposte a tutte le domande sono nel nostro profondo. I tarocchi le riportano semplicemente in superficie”.
Perplessa Nour disse: “Ma non riesco a capire cosa c’entri la carta del diavolo con la mia vita. Sono una brava persona, non ho mai fatto del male a nessuno e sono circondata da persone buone”.
“Nour, il diavolo non si annuncia, noi possiamo solo intuirne l’oscurità e fuggirlo; ma i cuori illuminati sono in grado di distinguere diavoli travestiti con abiti di luce dalle vere e proprie creature celesti”.
“Nour ribattè: “come faccio a sapere se il mio cuore è illuminato o no?”
“Con il cuore, è possibile distinguere anche la minima vibrazione negativa, sia essa un pensiero, un sentimento o un’intenzione. Quando la scopri, agisci con coraggio e sintonizzati su di essa”.
Nour ascoltava con la massima attenzione, la qual cosa incoraggiò Tatiana a proseguire.
“Un cuore illuminato sa che egli stesso è il riflesso della fonte originale di luce. Per questa ragione è in costante lotta con i demoni per mantenere la sua illuminazione. I demoni lo attaccano quando meno se l’aspetta. Se riescono a sconfiggerlo il cuore viene immerso in un buio profondissimo che lo porterà a diventare soldato del diavolo”.
Poi, ammiccando, Tatiana concluse: “Per dirla tutta, se tu avessi un cuore illuminato non avresti bisogno che ti dicessi nulla circa il tuo futuro”.
Nour le sorrise di rimando: “Il mio guru mi invita sempre a smettere di oscillare tra passato e futuro e a concentrarmi sul momento presente, ma io trovo la cosa difficile”.
Tatiana fece un cenno di approvazione senza proferire parola.
Nour si rese conto che il consulto era terminato, così ringraziò e se ne andò.
Nel pieno fulgore dei suoi trent’anni, Nour, che era appena riemersa dalla fine devastante del suo matrimonio, stava cercando dappertutto un presagio per un nuovo inizio del suo percorso di vita. Il fatto di non avere trovato nelle carte nessuna premessa per una nuova storia d’amore, l’aveva lasciata delusa. Passò il resto della sua giornata sopraffatta da un groviglio di pensieri attorno all’inattesa carta del diavolo.
Il giorno seguente si svegliò al mattino presto per partecipare al gruppo di meditazione del sole nascente in riva al mare. Alla fine della meditazione si avvicinò al guru chiedendogli un colloquio. Lui la accolse con un sorriso.
Camminarono fianco a fianco in compagnia dei gabbiani, il cielo era terso, il mare immobile.
“Maestro, so che il mio cammino spirituale è lungo, ma sono ancora giovane e ho bisogno di essere illuminata quanto prima”.
Gli occhi del maestro esprimevano sorpresa e le chiese: “cosa stai cercando?”
“La salvezza! La salvezza dagli inganni della vita e dalle sofferenze del cuore”, rispose Nour.
Lui sorrise e replicò: “Pensi che si possa fuggire dalle lezioni della vita?”. Poi – continuando: “il percorso verso l’illuminazione è molto impegnativo, solo persone molto speciali possono sopportarne la durezza. La loro resistenza non deriva da un interesse egoistico: il loro obiettivo è la salvezza dell’umanità!”
Poi, inarcando un sopracciglio: “Vuoi ancora essere fra gli illuminati?”
Nour con tono fermo asserì: “Sì. Sin dall’infanzia, ho sempre creduto di essere stata predestinata a qualcosa di speciale nella vita”.
“Perché non frequenti con assiduità le nostre sedute di meditazione?”
“Il mio lavoro è molto impegnativo. Posso venire solo se ho un giorno libero”, disse Nour.
Con tono autorevole il guru affermò: “Tutto comincia qui”, indicando la fronte – “e poi arriva al cuore. L’illuminazione è uno stato di pienezza fatto di testa, cuore e anima. Non è possibile avere un cuore illuminato se ci sono delle negatività nella tua mente. Ecco perché è necessario liberarsi completamente dai propri pensieri abituali ed imparare ad accettare i modelli di saggezza proposti in classe. Con il tempo la tua consapevolezza aumenterà e procederai velocemente lungo il tuo percorso spirituale”.
Nour era completamente assorta. Camminare a fianco del guru la faceva sentire protetta. Poi, ad un tratto, lui si voltò e, prendendola per le spalle, la guardò negli occhi e disse: “Forse è un po’ prematuro per te, ma nel momento in cui sei entrata in classe ho capito che eri diversa. Ho visto la tua aura, le tue potenzialità spirituali. Tu sei nata per far parte del nostro gruppo. Vuoi unirti a noi nella celebrazione di domani?”
“Potrei liberarmi dai miei impegni domani, ma perché?”
“Domani festeggeremo Yusuf, che ha superato con successo tre livelli spirituali in un anno. Avrai la possibilità di incontrare lui insieme ad altre persone giovani e speciali che si sono dedicate completamente al programma”.
Esultante di gioia Nour accettò dicendo: “Sono estremamente grata di avere una simile opportunità”.
“Non c’è bisogno di ringraziarmi, è un piacere per me”, disse di rimando il guru. “Domani mattina, alle sei, ti
manderò il mio autista personale, che eviterà che tu ti perda per le zone impervie ove si trova la nostra sede centrale. Vorrei inoltre informarti che in tali occasioni, tutti noi indossiamo abiti bianchi”.
Lei disse: “Grazie maestro”, poi si inchinò proferendo il saluto: “Amore e luce”.
A sua volta anch’egli si inchinò: “Amore e luce”.
Prima di andare a casa, passò dal suo lavoro per chiedere un altro giorno di riposo. Tutti notarono il suo forte senso di sicurezza: aveva solo bisogno di un paio di ali per volare.
Il mattino seguente, l’autista venne all’orario convenuto per condurla in montagna. Dopo un’ora di auto raggiunsero una pineta. Lui le disse che in pochi minuti avrebbero raggiunto il centro di meditazione. Lei era raggiante, il tempo era bello, anche se un po’ rigido. Era primavera e tappeti di fiori colorati si stendevano attorno a loro… Due farfalle bianche li accompagnavano lungo il percorso, cosa che lei considerò presagio di un nuovo inizio.
Il centro di meditazione era molto più lussuoso di quanto lei avesse immaginato: circa mille metri quadrati circondati da un’ampia area verde. Una bella signora vestita di bianco accolse calorosamente Nour e le donò una collana di fiori colorati. Tutti i presenti erano in bianco e con indosso una collana simile. Nour domandò: “Quando inizia la festa?”
La donna rispose: “Fra circa un’ora. Fino a quel momento, la mia missione è di mostrarti i luoghi”.
La signora era gentile e tranquilla, ma non incoraggiava Nour a fare domande. Il teatro, la biblioteca e la sala riunioni erano tutti equipaggiati con le più moderne tecnologie.
Telecamere erano collocate sul soffitto di tutti i locali e la cosa sorprendente era che ci fossero spazi interni ed esterni dedicati alle arti marziali.
Quando arrivò il momento, scesero tutti al piano interrato.
Era buio, numerose candele erano state poste sul pavimento in forma di cerchio. Il guru e un altro giovane erano seduti su una specie di trono. Gli altri convitati, all’incirca una decina, erano in piedi. Una donna porse al maestro del vino. Egli ne bevve un po’ e poi le restituì il bicchiere; lei ripetè la stessa operazione con il giovane e con i presenti, invitandoli a bere dallo stesso calice. Dopo aver finito, il guru e il giovane si alzarono e, prendendo gli altri per mano, formarono una catena umana e recitarono all’unisono: “ora il cerchio di luce è completo”. Poi cominciarono a declamare versi in una lingua sconosciuta. Una volta finito, applaudirono e si congratularono con il giovane, il cui nome era Yusuf. Nell’abbracciare il giovane gli dicevano: “non ti preoccupare, noi ti seguiremo”.
Anche il guru gli si avvicinò e disse: “grazie a te, il mondo sarà consapevole della nostra potente presenza. La luce dentro di te non si spegnerà mai”. Gli diede un abbraccio.
Lo scambio di emozioni nel gruppo era stato fortissimo.
In seguito, si trasferirono al piano di sopra per fare colazione.
Nour – senza capirne il perché – si sentiva a disagio, ma riuscì a tenere sotto controllo il suo stato d’animo. Ringraziò il maestro spirituale per l’invito e salutò tutti con un sorriso.
Poi dichiarò che intendeva andarsene. L’autista la stava aspettando e la riportò a casa.
Sognando il suo letto, i luoghi per lei familiari e la sua calma routine quotidiana, trascorse tutto il resto del giorno a casa pensando al percorso spirituale. Si chiese molte volte se era davvero pronta per aderire al programma.
Il mattino dopo si svegliò terrorizzata a causa di un incubo.
Non aveva voglia di andare a lavorare, ma non aveva altra scelta. Aveva appena parcheggiato la sua auto nei pressi del giornale per cui lavorava, che l’eco di un forte rumore fece tremare la terra: fuoco e fumo nero offuscarono il cielo, l’odore della morte riempì l’aria. A circa un km di distanza c’era stata una fortissima esplosione. Si rese conto che era lo stesso incubo che aveva vissuto nottetempo.
Quel giorno il giornale rimase chiuso per lutto, poiché uno dei suoi reporter era rimasto ucciso nell’attentato. Rabbia, paura e terrore si sparsero fra la popolazione. Proteste spontanee ebbero luogo contro l’atto terroristico. Circa venti erano le vittime innocenti e quindici i feriti. Più tardi, seguendo gli aggiornamenti delle notizie, resero pubblica la foto del giovane che guidava la macchina imbottita con cinque chilogrammi di tritolo. Il suo nome era Adam.
Nour ne fu sconvolta. Avrebbe potuto restare uccisa anche lei quel giorno. E soprattutto: il tizio nella foto, l’attentatore, era Yusuf! Si rese conto che Yusuf era semplicemente un soprannome e che la celebrazione di ieri era un funerale.
Ricordava le parole del guru: “Grazie a te, il mondo sarà consapevole della nostra potente presenza”. La cosa peggiore era che c’erano altri dieci Yusuf in attesa dello stesso destino e che lei avrebbe potuto essere uno di loro, se avesse aderito al programma.
Ora finalmente comprendeva il nesso fra la carta del diavolo e la sua vita. Mise in ordine le idee. Avrebbe descritto la sua esperienza per il giornale, anche se la cosa avrebbe posto a repentaglio la sua vita.
Trascorse tutta la notte scrivendo. Descrisse come uomini e donne innocenti, guidati da buone intenzioni, venissero spinti a suicidarsi e ad uccidere altri esseri umani, di come l’ignoranza e la povertà dessero il loro contributo al terrorismo.
Concluse esprimendo la sua opinione sul concetto di illuminazione. Scrisse: “Consenti alla luce dentro di te di crescere con la pratica quotidiana della compassione, della misericordia e dell’amore per te stesso e per gli altri. Perdona te stesso e gli altri, poiché il demone si fa forte delle cicatrici non rimarginate. La pace nel mondo comincia da un cuore buono e da un cervello pensante”.
L’indomani, prima di andare al giornale, passò da Tatiana.
Anche se aveva già inviato l’articolo al caporedattore, decisa a combattere la sua crociata, era curiosa di conoscere il punto di vista dei Tarocchi.
Tatiana le chiese di scegliere le carte come al solito. Poi disse: “Il Diavolo, l’Appeso e la Morte”.
Tatiana era spaventata: “Come sai la carta del Diavolo significa passione mal indirizzata; l’Impiccato, una situazione fuori controllo; la carta della Morte indica sia il significato letterale della parola sia la fine di una opportunità”.
Nour era confusa. Non sapeva se le sarebbe toccato in sorte di salvare l’umanità o di affrontare la morte in prima
persona.
Così ringraziò e andò via.
Scendendo, udì dei passi familiari. Il suo cuore cominciò a battere in sincronia con il rumore dei passi. Avrebbe voluto tornare da Tatiana, ma non poteva. Perse il controllo dei suoi movimenti. Posò la mano sul più vicino campanello. Il rumore dei suoi battiti si fece più forte di quello dei passi.
Tutto ad un tratto il guru spuntò con uno sguardo penetrante.
Le chiese: “Perché non hai rispettato il mio consiglio?”
Nour era terrorizzata e senza parole.
Lui continuò: “Non ti avevo chiesto di smettere di oscillare tra passato e futuro?”
Una luce che scintillava su una lama l’abbacinò.
In quel momento, la porta si aprì e lei sprofondò in una nube confusa e sbiadita.
La realtà e la giustizia ebbero il sopravvento.
E la luce all’interno di Nour, non si spense mai.