I racconti "brevissimi di Energheia"

I brevissimi 2024 – Il fiore d’inverno, Alice Mininel_Ronchi dei legionari(UD)

Anno 2024 (Le stagioni: Inverno) – finalista

L’ultima volta che vidi mia madre fu nell’inverno del 2012. Doveva partire per la Svezia per un viaggio di lavoro. Mi lasciò una lettera prima di salire sul treno. Era diventata un’abitudine: ormai quasi tre volte all’anno partiva per qualche destinazione intorno al mondo ed ogni volta mi scriveva una letterina, mentre al suo ritorno mi portava sempre un piccolo regalo, di solito un souvenir del posto in cui era stata.

Tuttavia, non ci fu un suo ritorno né dopo i dieci giorni previsti, né dopo mesi, né anni.

Così avevo raccolto tutte le lettere in una scatola, che poi avevo nascosto in soffitta in un angolo pieno di ragnatele con la speranza che mi dimenticassi della loro esistenza.

Dopo anni di silenzio, una sera si riaccese l’argomento. Con papà non parlavamo mai dell’accaduto ma quella sera fu diverso.

Decidemmo di riaprire la scatola. E un turbinio di emozioni riempì la stanza. La lettera in cima era proprio l’ultima che mi aveva dato. La riaprii e la lessi soffermandomi su una frase che era scritta di un colore diverso: “Lotta sempre come fanno i fiori che sbocciano in inverno”. Così mi ricordai di quella frase che fin da piccola mia mamma mi aveva ripetuto. Per molto tempo mi ero interrogata sul suo significato, finché un giorno me l’aveva spiegato. Mi raccontò la storia di un fiore, giallo come il sole. Era sbocciato in inverno, nella stagione più fredda e buia; perciò, sin dall’inizio aveva lottato per la sua sopravvivenza. Aveva affrontato la neve che lo aveva coperto e schiacciato più volte. Alla fine, però terminò l’inverno e lui poté risplendere perché aveva affrontato i tempi più duri e ora poteva essere apprezzato e ammirato da tutti.

Come la prima volta che mi aveva raccontato questa storia, dagli occhi mi scesero lacrime. Ora che ero cresciuta riuscivo a cogliere ancora di più il suo significato.

In quel momento l’inverno era finito e potevo sbocciare come un fiore in primavera.