Il mio soggiorno a Matera, Lucrezia Favilla
Quando mi è arrivata la comunicazione del fatto che ero una delle finalista del Premio letterario “Energheia”, mi sono molto emozionata per via del risultato raggiunto, ed anche poiché stavo per intraprendere un nuovo viaggio in una città mai visitata prima.
Difatti, poiché abito a Pisa, non sarebbe stato possibile recarmi a Matera soltanto per il concorso, ma avrei dovuto soggiornarvi per qualche giorno.
Mai prima di allora avevo visitato Matera, ne avevo visto soltanto alcune fotografie e ne avevo sentito parlare sui giornali quando la città era stata proclamata “Capitale Europea della Cultura” nel 2019.
La mattina, al mio arrivo, mi sono recata sul Belvedere della Piazzetta Pascoli, ed ho potuto ammirare i famosi Sassi, bellissimi nella loro semplicità, che li rende unici. In seguito, sono scesa nella parte inferiore della città e li ho potuti vedere da vicino. Sono stata particolarmente colpita dal fatto che in molti di essi vi si abitasse fino agli anni cinquanta: anche se questi luoghi apparivano inospitali, molti degli abitanti di Matera li consideravano la loro casa.
Ho trascorso due giorni in città, durante i quali ho camminato per le vie della città rimanendo estasiata davanti alla bellezza del paesaggio ed anche delle chiese in cui mi sono recata. In particolare, ho molto apprezzato la mostra su Salvador Dalì, allestita dentro una chiesa rupestre, una collocazione che fa risaltare ancora di più la bellezza delle opere.
Tornando indietro, ripensando al mio viaggio, sentivo un po’ di nostalgia di Matera, poiché in quella città così ospitale mi ero sentita a casa.