La fabbricante di volti, Elisa Cherchi_Fontaneto d’Agogna (NO)
Vincitrice Premio Energheia Cinema 2023, un soggetto per un cortometraggio
Una bambina è seduta su una panchina di un parco giochi di città quasi vuoto. Ha circa dieci anni, di origini africane e con capelli ricci che, anche se raccolti, catturano subito l’attenzione.
Avvicinandoci lentamente vediamo che tiene fra le mani un quaderno e una matita con pastelli di diversi colori sparsi sulla panchina. Appare pensierosa mentre disegna, non sorride.
Poi come di impulso appoggia la matita ed inizia a sfogliare il quaderno, con i suoi disegni, ritratti ingenui delle persone che osserva, e che forse ha osservato in passato.
Dopo aver sfogliato diverse pagine l’ultimo dettaglio si concentra su una in particolare: vi è un disegno simile agli altri, ma non uguale, gli altri hanno un nome, delle peculiarità fisiche più accentuate, questo no.
La bambina prende di nuovo in mano la matita e, quando sta per proseguire il suo lavoro, vede un’ombra proiettata sul foglio. Appena alza lo sguardo vede un bambino dagli occhi vispi e il volto sorridente. I due si presentano, lui le chiede cosa stia facendo, lei gli dice che le piace tanto disegnare le persone che vede in strada e dare loro un nome immaginario, mostrandogli l’ultimo disegno.
In quel momento il bambino prende uno dei pastelli sparsi sulla panchina e, dopo aver guardato il disegno ci aggiunge, quasi senza esitazione, dei riccioli neri ben accentuati.
La bambina prende il pastello nero usato poco prima dal bambino e, nella parte alta della pagina, scrive il suo nome,“Ada”. L’ultima cosa che manca.
A quel punto un soffio di vento sfoglia le pagine del quaderno, fino ad una pagina vuota, in attesa di essere riempita.
“I suoi occhi sembravano nati per guardare. Quel giorno, grazie agli occhi di qualcun altro, comprese quello che aveva sempre ignorato”