Ha vinto Arena. La presenza delle donne cresce
La Gazzetta del Mezzogiorno – Lunedì 17 Settembre 2007
Claudia Felisari durante la premiazione di Energheia 2007
Tutti pazzi per la letteratura. Un’esagerazione? Si direbbe proprio di no. Tanto più che ad essere contagiati dal morbo della scrittura pare siano proprio i ragazzi. E non potrebbe essere diversamente. Internet, sms e mms, videocamere digitali permettono di sperimentare, accostare linguaggi diversi e dare così libero sfogo alla propria vena creativa. C’è chi lo fa con la penna, e c’è chi invece preferisce raccontare una storia attraverso le immagini. Ecco dunque che il Premio Energheia, giunto ormai alla XIII edizione, sta diventando un appuntamento fisso per chi ama mettersi alla prova. Che possa diventare, per il crescente peso che sta assumendo, un trampolino di lancio per le giovani leve, ben venga, l’obiettivo è proprio quello.
Il numero di elaborati provenienti da ogni angolo d’Italia, quest’anno è stato addirittura più cospicuo delle passate edizioni. Buona la qualità dei racconti inviati e non solo per l’originalità delle trame ma anche dal punto di vista stilistico. Una curiosità: la maggior parte degli scritti sono ad opera di ragazze, forse le donne scrivono e leggono di più? Può darsi. E questo avvallerebbe anche una tendenza in atto, vale a dire, in crescente peso che sta assumendo la scrittura al femminile. E non è tutto. Gran parte degli elaborati sono stati realizzati da adolescenti. Che siano stati contagiati dalla spiccata sensibilità di Federico Moccia e dal suo intramontabile Tre metri sopra il cielo? Probabile. Non a caso il vincitore di questa edizione è il diciottenne Giuseppe Arena di Frattamaggiore (Na) con “Il collo di Anna”. La motivazione? “Per la capacità di saper prendere per mano il lettore e portarlo con disinvoltura al colpo di scena finale”. A seguire un tris tutto in rosa: la bolognese Katia Brentani con il racconto “Couscous e tortellini” si è aggiudicata la vittoria nella sezione “Miglior racconto da sceneggiare per la produzione di un cortometraggio”, premiato, si legge, “per l’attualità dell’argomento, per il modo brillante con cui è stata sviluppata la trama e per aver messo in luce un aspetto profondo della solidarietà femminile”. Menzione speciale per la romana Barbara Giambartolomei con “Luxury tour” definito “un intreccio narrativo completo che si muove su più livelli e personaggi ben definiti” e infine Claudia Felisari di Bollate(Mi) con “Saper piangere il dolore” per l’uso dell’introspezione psicologia”.
Riproposto anche in questa edizione il Premio telematico “I brevissimi di Energheia”. Il vincitore? Elisabetta Borzini di Genova con “Lettera da Bassora”. Un racconto di grnade impatto e attualità, selezionato dalla redazione materana de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Lo splendido scenario del giardino del Museo Ridola ha fatto da cornice alla finale del Premio, regalando un’atmosfera calda e suggestiva. A selezionare gli elaborati una giuria presieduta dallo scrittore Fabio Stassi autore del romanzo Fumisteria, premio Vittoriani opera prima 2007, da Maurizio Bettelli, docente di scrittura creativa nonché consulente della Scuola Golden di Torino e dal cantautore napoletano Costa Varvarigos. Insomma una kermesse di due giorni, dedicata alla scrittura e non solo.
Una serata impreziosita dal gradevole intermezzo musicale offerto da Emy Friedman e Viviana Pisciotta e conclusa da Costa Varvarigos, il cantautore paleomelodico come lui stesso ama definirsi, che ha interpretato il brano “O munno è ddoce”, finalista nell’ultima edizione del Musicultura Festival, già Premio Recanati. Nelle canzoni di Equilibrio parla di amore e sentimenti, ma senza affrontare questioni politiche e problematiche di impatto sociale. Per gli appassionati del genere si ricorda che i racconti finalisti saranno presto pubblicati in un’antologia curata dall’associazione culturale Energheia.