La sintonia con le Onde Lunghe
_tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno_
di Eustachio Antezza_
Nel vasto panorama delle attività culturali accade, sempre più di frequente, di assistere ad iniziative caratterizzate da una dimensione compartecipativa, di tipo bidirezionale tra pubblico e protagonista.
Esemplificativo è il caso dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) che in tutto il Paese organizza incontri divulgativi sulla dislessia. Lo fa, in alcuni casi, utilizzando un metodo straordinariamente efficace: coinvolge ragazzi dislessici che raccontano le loro esperienze, confrontandosi con i presenti. La narrazione diventa emozione, comunicazione aperta. C’è qualcosa di più di una semplice relazione tra protagonisti e platea, a tutto vantaggio della trattazione e conoscenza del tema. Si è, praticamente, di fronte ad un fenomeno di tipo induttivo che supera le rituali formule deduttive, solitamente riconoscibili da una comunicazione dall’alto verso il basso, ovvero da iniziative culturali di tipo unidirezionale (assistere ad una conferenza, alla presentazione di un libro, etc).
Anche il contesto materano sembra interessato da iniziative culturali di tipo induttivo. La forte egemonia laica, che contraddistingue, in generale, le proposte culturali materane, aiuta questa tendenza in atto. Alcuni esempi sono il workshop sul governo della città organizzato dalla Fondazione Basilicata Futuro; la pratica del Comitato Matera 2019 attraverso le iniziative di coinvolgimento attivo della cittadinanza lucana; i simposi organizzati dal Comune di Matera e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali sulla stesura del Piano di Gestione del sito Unesco; Energheia con i suoi cicli Escursioni tra Natura e cultura, Venerdì appuntamento con la lettura, Onde Lunghe.
Analizzando il nuovo ciclo di incontri Onde Lunghe di Energheia, per esempio, si scopre che nella proposizione di storie e racconti di miti e band musicali, ad opera di appassionati e cultori, c’è l’idea del racconto ricorrendo alla musica e alla parola che diventano terreno di condivisione intergenerazionale di esperienze, ricordi, emozioni e riti. Ciò rappresenta un modello che si sta imponendo all’interno della produzione culturale materana che, condividendo la conoscenza in una dinamica di confronto, rivitalizza le forme della dialettica, anche in una dimensione di sovrapposizione espressiva, in alternativa alla forma caratterizzata dal pensiero breve. L’iniziativa uesto L’iniLè riconoscibile da una forte connotazione induttiva e risponde ad una domanda esplicita espressa da una comunità diffusa, che condivide interessi comuni che con l’utilizzo della multimedialità digitale non riesce a praticare.
Questo tipo di comunicazione funziona meglio, privilegia la proposizione di temi in termini interattivi e di discussione, azzera la distanza tra presentatore e pubblico, produce spunti di critica e di confronto diretto, anche personale. La comunicazione induttiva, quindi, rappresenta un esempio di supremazia rispetto a quella praticata sul web, riabilitando la relazione umana. L’auspicio è che questa condizione aiuti la crescita culturale della comunità materana. Questo ti Questo modello, quindi, anche come metafora della rinascita del soggetto collettivo, che la rete sta conducendo alla solitudine e che consente la (ri)scoperta di punti di vista diversi, delle scale di grigio e delle sovrapposizioni verbali, generata dal caleidoscopio della pluralità. Non è il necrologio della rete, tuttavia é semplicemente il tentativo di riconoscere in essa uno straordinario mezzo e non il fine, rispondendo alla saturazione digitale e proponendo una rinnovata frontiera delle relazioni umane (nuovo umanesimo?).