Libertà ed emancipazione ai tempi del grunge: Self-distruction
Il grunge – denominato anche Seattle sound – è il termine con cui si designa un genere alternative rock, prodotto principalmente nello Stato di Washington degli Stati Uniti d’America, in particolare nella città di Seattle, a partire dalla seconda metà degli anni ottanta. La scena di Seattle proprio in quegli anni si rivelava, infatti, una delle più fertili del panorama mondiale, producendo gruppi che mescolavano influenze eterogenee, principalmente l’heavy metal e il punk rock, ma anche l’hardcore punk, l’hard rock e il post-hardcore.
Il termine grunge è ritenuto una derivazione dell’aggettivo grungy, nato attorno al 1965 come slang di dirty or filthy(“sporco”,”sudicio”).
È complicato definire il grunge entro termini esclusivamente musicali, proprio per la mancanza di un’unità stilistica fra i diversi gruppi che, più o meno propriamente, ne hanno fatto e ne fanno parte. Tuttavia qualche elemento comune effettivamente esiste, soprattutto nella ripresa di sonorità di chiara derivazione heavy metal, hard rock e punk rock. In questo il Seattle sound crea una spaccatura piuttosto evidente con il rock degli anni ottanta: la quasi completa rinuncia a sintetizzatori e tastiere, così come a qualunque tipo di effettistica “alla moda” sulle chitarre, il ritorno a strumentazioni semplici e d’impatto (basso-chitarra-batteria), la riscoperta delle sonorità degli anni sessanta e degli anni settanta, con un completo rifiuto del suono del rock da stadio degli anni ottanta e una sorta di predilezione per i suoni distorti e rumorosi sono gli elementi che per primi risaltano, anche da un ascolto superficiale.
Altro elemento catalizzante fra i gruppi grunge si può trovare nelle finalità di denuncia e l’utilizzo dello strumento musicale come protesta contro l’establishment politico e culturale del momento. Volendo effettuare delle distinzioni tra le principali band, si potrebbe dire che il rock dei Nirvana è più vicino al punk, mentre le varianti marcatamente seattle sound dei Pearl Jam sono vicine al rock tradizionale, i Soundgarden sono un mix di heavy metal e punk, invece gli Alice in Chains sono certamente la band più vicina all’heavy metal.
I brani sono spesso inizialmente oscuri, ipnotici, fatti di strofe dove la voce appare sofferta, per poi sfociare in rabbiosi ritornelli urlati. La tradizionale forma-canzone “strofa-ritornello-strofa” (tra l’altro omaggiata/criticata spesso dal leader dei Nirvana Kurt Cobain) è assunta a schema privilegiato di un genere che punta direttamente al sodo, eliminando troppi fronzoli e tecnicismi. I testi trattano spesso di argomenti come la frustrazione di vivere, la tristezza, la rabbia verso una vita vissuta passivamente, la ribellione. Non è disdegnato tuttavia un certo senso di ironia quasi grottesco nell’affrontare queste delicate tematiche. Tanto che i testi di gruppi come Pearl Jam, Alice in Chains e gli stessi Nirvana sono stati definiti come notevoli prove di poesia contemporanea, elemento che assieme alle voci peculiari della scena di Seattle, concorse alla creazione di quell’effetto magnetico che caratterizzò le migliori canzoni del genere.
La musica grunge affonda le proprie radici nella società dell’America nord-occidentale, caratterizzata a metà degli anni ottanta da piaghe come la povertà, la disoccupazione, la droga. In questo senso si considera che il grunge si sia ispirato in parte ideologicamente all’hardcore punk americano degli anni ottanta. La città di Seattle in particolare risulta essere in quegli anni un centro privilegiato di consumo di eroina: i giovani per sfuggire alla noia e al male di vivere si rifugiano nella musica, dando vita a una scena musicale fortemente localizzata, che venne nel 1989 definita dal giornalista inglese del Melody Maker Everett True “la più eccitante prodotta da una singola città da almeno 10 anni”.
I gruppi, come ampiamente descritto da Michael Azerrad nella biografia di Kurt Cobain, formavano una comunità unita di giovani che frequentavano gli stessi locali e si contraddistinguevano per determinate caratteristiche estetiche: i capelli lunghi, i jeans strappati, scarpe da ginnastica Converse spesso vecchie e rovinate, t-shirt sdrucite, maglioni pesanti, spesso monocolore e camicie di flanella a quadri (tipiche dei taglialegna di quei posti, i cosiddetti “lumberjack”).