Lunedì 8 settembre 2014_ore 19.30 Via Ridola, incontro con lo scrittore Francesco Dezio, autore de: Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta.
Lettura scenica con Francesco Dezio.
Dezio con ironia e finta leggerezza mette in scena la movimentata adolescenza degli anni Ottanta (tra derive punk e nuove dipendenze), la vita all’apparenza immutabile della provincia meridionale, la precarietà affettiva e professionale che contraddistingue la contemporaneità, l’impulso consumistico e l’inestinguibile fame d’amore che ci consuma. Quelli di Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta sono racconti che penetrano nella carne viva di un tessuto sociale sempre più sfaldato e incapace di progettare un futuro, di vivere il presente. Sono politici nella misura in cui pongono domande a cui le istituzioni non hanno saputo rispondere. Sono letteratura nell’invenzione di una sintassi che, sul modello di Nanni Balestrini e Paolo Nori, si piega al ritmo dell’oralità e cortocircuita sul flusso ininterrotto di azioni e pensieri in cui viviamo. Una raccolta di storie rigorosamente non-fiction che segna il ritorno di una delle più brillanti promesse narrative dello scorso decennio.
“Sono nato nel 1970 nella città del pane e dei salotti (ma potrebbe diventare presto anche la città del carboncello o della salsiccia tagliata a punta di coltello – diciamo a periodi). Il 24, il giorno di Gesubbambino, nasco, erompo sulla scena. Il mio esordio letterario risale al 1998 in un’antologia similtondelliana che si chiama Sporco al sole, racconti del Sud estremo. Il mio racconto viene definito una sorta di Trainspotting. Poi finisce il periodo di disoccupazione e frequento un corso di formazione quale operatore alle macchine C.N.C. (controlli numerici), seguito da uno stage di mesi due. E poi la Grande Fabbrica. E poi ancora Disoccupazione. Mentre accade tutto questo partorisco abbozzi di storie – una deriva ontologica degli accadimenti. Anche piuttosto rabbiosa. Scrivo negli orari più impensati. Di solito a fine turno, quando i ricordi sono ancora freschi. Mi levo il sonno dagli occhi e scrivo. Anche durante le pause di lavoro. Osservo e scrivo. Loro parlano e io scrivo. Mi comandano, mi sfottono, ci litigo, mi minacciano, mi licenziano – io scrivo. Scrivo tutto. Loro hanno abusato di me due anni a formazione. Io abuserò di loro in eterno, punto e basta. E’ così che si fanno i buoni libri, almeno quelli che piacciono a me”.
Francesco Dezio è nato ad Altamura nel 1970 e ha esordito nel 1998 con un racconto pubblicato nell’antologia Sporco al sole. Narratori del sud estremo (Besa). Nel 2004 ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo Nicola Rubino è entrato in fabbrica, opera che inaugura la stagione della cosiddetta ‘letteratura precaria’. Alcuni suoi racconti sono apparsi in antologie e su quotidiani e riviste. Nel 2008 è stato ospite di cinque puntate della trasmissione Fahrenheit su Rai radio 3. Ha collaborato con «l’Unità», «la Repubblica-Bari», il «Corriere del Mezzogiorno» e condotto laboratori di lettura e scrittura creativa per le scuole. Tra un periodo di disoccupazione e l’altro, lavora come disegnatore meccanico e grafico.