Energheia, vent’anni, e fortunatamente li dimostra.
_di Mariella Stella.
Energheia, vent’anni, e fortunatamente li dimostra.
La guardo oggi, con i segni del tempo passato, delle esperienze letterarie avviate, delle storie d’amore con i lettori, con gli scrittori, con la gente, e penso che invecchiando è ancora più bella.
Non riesco a recuperare dalla memoria il momento preciso in cui l’ho scoperta. So, però, che quel momento è nella storia della città, e per tutti questi anni c’è sempre stato, soprattutto nel mese di settembre: tanta gente, migliaia di pagine di racconti, fotogrammi di corti, centinaia di ospiti e soprattutto tanti nuovi talenti.
Lo dico con fermezza: dopo vent’anni Energheia non è più una semplice associazione culturale, Energheia è una Istituzione culturale, fatta di consuetudine, tradizione, innovazione e relazione.
Quest’ultima l’elemento principale. La relazione, il processo attraverso il quale passa tutta l’esperienza del Premio: relazione tra persone, relazione tra temi e racconti, relazione tra ospiti e territorio, relazione tra saperi.
E la città è stato sempre il tema centrale di questa relazione. La letteratura, il racconto, la lettura, sono passati attraverso le pieghe del tessuto urbano facendo in città lo stesso effetto delle pagine di un libro sfogliate dal vento, una folata discreta e decisa che, comunque, alla fine porta sempre il lettore a cambiare pagina.
E al cambiamento innescato da Energheia vorrei si dedicassero i prossimi vent’anni.