I brevissimi 2014 – Monologo: La Superbia parla a un essere di Simona Morchio_Santa Margherita Ligure(GE)
_Anno 2014 (I sette peccati capitali – La superbia)
“Mi sono liberato definitivamente del fardello di Dio tempo fa… dopotutto se ha cacciato e dannato Lucifero per un unico momento di superbia, tremo al solo pensiero di cosa voglia far di me.”
Uno scrittore scrive su alcuni fogli bianchi per impartirmi un’immagine, per Oscar Wilde sono Dorian Gray “corrotto e bellissimo”.
Per un pittore sono una donna senza volto davanti al proprio specchio.
Per un politico sono il suo verbo, la sua legge.
Governo con abilità anche gli animi più umili, come quelli degli amministratori della chiesa bramosi di successo, non più capaci di riconoscere la parola del loro Dio.
Il desiderio di possedermi è un vorace tarlo nella mente, una tela che creo sottile e continua, una seduzione affascinante e pericolosa.
Il non potermi avere per alcuni è il voler la morte di chi ha ottenuto i miei favori.
Sangue è stato versato in mio nome, animi si son perduti in oblii senza fine e altro accadrà per mia mano.
Sono il burattinaio della vita dei più deboli, manovro fili per innalzarmi sopra altri esseri:
dall’alto una vita può sembrare insignificante, da qua anche la luna e le stelle perdono parte del loro splendore.
Ora puoi prevalere su chi non ha creduto in te, su chi non ti ha amato, ora da qui puoi cadere nel mio gioco sublime.
Sono la sposa del diavolo, la madre dei suoi sette figli, l’amante della distruzione dell’essere.
Mi puoi trovare nelle tue parole
Sono nel tuo specchio
Sono Aria
Il tuo Dio ti ha creato per poi diventare cenere e terra, seguimi senza indugiare e sarai un oratore che con parole e rime cambia ideali altrui, nutriti delle speranze di questi meschini e innalzati sopra di loro.
Ancora una volta uno scrittore parlerà di te nei suoi racconti.
Un pittore cercherà di catturare la tua immagine.
Un politico sovrasterà su altri per occupare il tuo posto.
Sarai la loro legge
Sarai il loro Dio.