I racconti Futuro remoto

Natura_Davide Rondoni

_Dove passa il binario uno, a picco

sul cuore, sulla riva, strada costiera male

illuminata nell’aurora

alzo gli occhi e vedo

il diluvio azzurro e rosa che s’apre

e poi si sfa

in ori

in ferite d’argento

altissimo – e quasi respinto in alto

dalle sue stesse moli d’aria, di nuovo là

sul mare –

cielo che insegue il treno poi

lo lascia andare

restando lei, alba morente o nascente

in un altro dove, non dove

fuori dalle misure dei nastri meridiani

sopra luci che s’accendono, schizzano

nei ritmi umani o niente

umani –

in quella lontananza, in quel trono d’aria

difende i suoi reami la Natura

inarrivabile, remota

sempre futura

i mari invernali delle mie mani cercano ancora

le tue dita d’aurora

– mi hanno toccato le labbra

quanti treni con addosso la notte

le città come strane apparizioni

ti cerco sempre nuova

vita,

impèstato di te, gioia senza possibile cura.