Un’esperienza totalizzante, Arianna Pignotti_Grottammare(AP)
Raramente mi è capitato di vivere un’esperienza totalizzante come quella che ha coinciso con la mia partecipazione alla serata di premiazione della ventinovesima edizione del premio Energheia a Matera.
Con immenso stupore, misto a malcelato orgoglio, ho appreso di essere tra i dieci finalisti della sezione racconti brevi di un Premio che annovera tra i suoi ospiti scrittori e studiosi provenienti da diversi paesi europei.
Energheia, in greco antico sta a significare energia, forza creativa: una vera e propria valanga di energia positiva, di iniziative culturali, di scambi appassionanti di idee inerenti la narrativa, mi ha travolta appena ho messo piede nel Museo Ridola, il luogo deputato ad ospitare per un’intera settimana appassionati di scrittura creativa,di nazionalità italiana straniera.
Addentrarsi per le vie di Matera è come trovarsi al centro di uno scenario incantato, non stupisce dunque che sia stato più volte scelta come set cinematografico di film internazionali e, insignita nel 2019 del titolo di capitale della cultura.
Proprio la cultura, frutto di un perfetto connubio tra risorse locali e personalità esterne, sembra pulsare in ogni angolo di questa straordinaria cittadina.
L’associazione Energheia, da ben ventinove anni incarna perfettamente la propensione innata degli abitanti di Matera ad aprirsi a sperimentazioni , innovazioni e promozioni in ambito culturale, incoraggiando a tal fine un numero impressionante di iniziative.
Grande è stato il mio stupore nell’apprendere di essere la vincitrice per il miglior testo da sceneggiare: tra scrittori, giornalisti, professori della Sorbona e ambasciatori mi sono sentita incredibilmente intimidita, ma allo stesso tempo fiera di quanto ero riuscita a creare grazie alla mia passione per la scrittura.
Il premio, che consisteva in due bellissime maioliche, mi è stato consegnato con graditissime parole di apprezzamento e di incoraggiamento.
Ho trascorso una serata magica: giunta a Matera da “straniera”, dopo poco mi sentivo a casa grazie alla splendida ospitalità, al calore e all’incredibile passione profusi da ogni singolo membro dell’associazione, primo fra tutti dal dottor Lisanti, che ne è il presidente.
Mi sono sentita orgogliosa di far parte, anche per poco, di un microcosmo che crede fortemente nella necessità di investire e credere in noi giovani, nella nostra capacità di preservare e diffondere la bellezza in ogni sua forma.
Sono onorata di essermi sentita parte di questo gruppo di sognatori che crede in ciò che Pirandello ha saputo sintetizzare in modo sublime: “I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole”.