Porta di Lampedusa – Porta d’Europa
28 giugno 2018 – 10° anniversario dell’inaugurazione della Porta di Lampedusa – Porta d’Europa.
Amani e Arnoldo Mosca Mondadori sono stati i promotori del progetto di un monumento dedicato alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare. Grazie all’incontro e all’impegno comune con Mimmo Paladino abbiamo realizzato la Porta di Lampedusa.
Il monumento consegna alla memoria delle generazioni future la strage disumana e spesso senza testimoni di migranti deceduti e dispersi in mare. Un simbolo che aiuti a non dimenticaree che inviti, ognuno secondo le proprie credenze religiose o laiche, alla riflessione e alla meditazione su quanto tragicamente sta avvenendo ancora ogni giorno sotto agli occhi di tutti.
Nel 2008 lanciammo un appello che purtroppo è ancora drammaticamente attuale.
Oggi sempre più persone si sentono autorizzate a fare dichiarazioni aggressive e spietate. Restare in silenzio di fronte a tutto questo significa essere complici. Non dobbiamo temere di riaffermare in modo non violento, fermo e deciso, i valori costituzionali, evangelici e umani fondamentali.
“Ogni giorno centinaia di migranti cercano di raggiungere il nostro Paese e, attraverso di esso, l’Europa. Migliaia di essi sono morti durante questo tentativo.
I migranti vengono dal Sud e dall’Est del mondo verso l’Italia. Vengono ad accudire i nostri anziani, a sorvegliare i nostri figli, a pulire le nostre case, a servire alle nostre mense, a lavare i nostri piatti, a raccogliere le nostre immondizie, a mandare avanti le nostre imprese artigianali, le colture e le stalle, gli impianti industriali e i servizi. Portano lavoro, umiltà, energia, un enorme desiderio di riscatto: vengono da noi per migliorarsi. Portano anche giovinezza e forza vitale alla nostra società senescente, disponibilità alle mansioni che da noi si rifiutano, speranza d’avvenire che a noi si comunica: vengono da noi per salvarci.
La strage di migranti ai nostri confini è il prezzo pagato alla nostra impreparazione, incomprensione, indifferenza di fronte a un fenomeno umano di proporzioni epocali.”