Il sudore del destino è il motore di tanta letteratura.
_di Gianluigi Trevisi
Giuria XIX edizione Premio Energheia, 2013.
Dire che Energheia è una cosa bella ed importante è scontato, dire che leggendo i racconti senza aver mai visto le facce di chi scriveva è stata una cosa bellissima ma è anch’essa una cosa scontata, dire che Energheia inteso come corpo e mente di chi organizza è accogliente come un Hammam è anche questa una cosa scontata.
Per l’occasione invece voglio raccontarvi alcuni frammenti di una storia che da giorni mi balena (che bella parola, quasi come baluginare) nella testa, sentita in radio qualche giorno fa ha i connotati di un racconto di Bohumil Hrabal.
Ѐ la storia del Messia il libro di Bruno Schulz. Un libro questo di cui tantissima gente ha parlato, ma che non si sa se sia esistito veramente o se sia andato perso nella devastante confusione che accompagnò la seconda guerra mondiale. Di certo c’è che la spasmodica ricerca che se ne è fatta lo ha reso uno strano caso letterario.
Bruno Schulz fu un grande scrittore ed un fine disegnatore. Il “Sanatorio all’insegna della Clessidra” è una delle sue due raccolte di racconti (con “Le Botteghe color cannella”), che cosa strana per quell’epoca era accompagnata da bellissime tavole. Di lingua polacca Schulz era nato alla fine dell’800 nel grande impero Austro-Ungarico, poiché Ebreo finì durante la seconda guerra mondiale nel ghetto, ma poi, vista la sua conoscenza del tedesco e la sua bravura come pittore, fu “rilevato” come servo protetto al servizio di un ufficiale nazista. Purtroppo nel 1941 questo straordinario narratore ed artista finì nelle beghe di un altro nazi, che volle vendicarsi dell’ufficiale protettore di Bruno, uccidendo lui per strada, a Drohobyc (Ucraina), proprio mentre era alle prese con la scrittura de Il Messia per molti la summa della sua opera…
La difficile e complicata ricostruzione delle vicende di quel periodo negli anni ha dato la stura a moltissime ipotesi ed anche fantasiose suggestioni. Per molti anni il libro è stato cercato scavando nella terra, molte opere sottratte alla furia nazista infatti erano state occultate così, si cercava un albero nella zona di D… Una delle ipotesi fu che il manoscritto era bruciato sotto gli incendi dei bombardamenti, un’altra che Schulz lo avesse bruciato per non farlo finire in mani ostili. L’ipotesi del fuoco quindi, sostenuta da alcuni testimoni del periodo, sembrò negli anni 70, svilire ogni speranza di ritrovamento.
Sotto la cenere però la ricerca non si è mai fermata, anzi nel tempo si sono aggiunti scrittori, filologi, ma anche governi (Ucraina, Svezia, Polonia) ed ambasciate facendo crescere intorno alla figura di Schulz ed ai suoi racconti, un proliferare di testi critici e, direttamente a lui ispirate, opere, saggi ma anche film come il cartone “Street of Crocodiles” dei fratelli QUAY e vari lavori teatrali tra cui il più importante realizzato in Svezia.
Quindi un perfetto soggetto cinematografico condito di tutti gli ingredienti: falsari, detectives, manoscritti, spie etc.
Non molti anni fa, all’improvviso, dopo tante false piste spuntò una traccia consistente e molto affidabile: … un antiquario forse ucraino, confidò ad un amico di aver ritrovato “IL MESSIA” e che era disposto a cederlo per una cifra da concordare.
Ad intercettare questa nuova pista il governo Polacco ed il governo Ucraino che si mostrano per strade diverse disposti ad acquistare la cartella con il testo del Messia. Quasi come in una spy story questa trattativa segreta finisce nelle mani di un addetto culturale dell’Ambasciata svedese a Kiev, un lungo e complicato mercanteggiare avvolto nel mistero e nell’ambiguità con un brulicare di false e quasi vere notizie.
Alla fine sempre avvolta dal massimo riserbo la storia sembra trovare il suo lieto fine: arriva la prova regina che dimostra l’esistenza de IL MESSIA. L’ambasciata svedese diventa il referente ufficiale della trattativa e provvede al trasferimento del denaro pattuito. Incaricato del prelievo in tutta segretezza l’addetto culturale dell’ambasciata svedese che per primo era entrato in contatto con l’antiquario. Ma le vicende del Messia non sono vicende normali, proprio come in un racconto di Léon Bloy (folle spiritualista francese di fine ‘800, citato l’anno scorso da Papa Francesco), sulla strada del ritorno l’addetto culturale, dopo aver prelevato la cartella perde il controllo della sua auto, finisce fuori strada, l’auto prende fuoco e si porta via con lui la cartella de Il Messia.
Questo che potremmo definire il “sudore del destino” è il motore di tanta letteratura e di tanto cinema e forse dovrebbe entrare di più nel nostro quotidiano, troppo spesso dimentichiamo che noi siamo solo ed esclusivamente MISTERO.